Sisma, beni culturali Norcia: comitato difesa scrive a Mattarella

NORCIA – I catastrofici terremoti del 26 e 30 ottobre 2016 hanno ulteriormente distrutto o danneggiato il patrimonio abitativo e produttivo della zona e, in modo più traumatico, tutte le 71 chiese di Norcia e del suo territorio, oltre a causare il crollo di larga parte delle mura urbiche, delle torri e castelli presenti nel comune di Norcia. Una situazione drammatica che sta determinando un deserto culturale che non ha eguali nella nostra plurimillenaria storia. Grazie all’impegno delle autorità competenti si sta cercando di salvare quello che non ha distrutto il sisma, mediante il trasferimento, la salvaguardia delle opere d’arte a rischio e la messa in sicurezza delle strutture murarie che sono rimaste ancora in piedi, come nel caso della Basilica di San Benedetto o della chiesa di S. Salvatore a Campi di Norcia.

Un lavoro impegnativo e delicato che se ben gestito può rappresentare il punto di partenza per la ricostruzione di questi beni, nel rispetto della loro storia e della loro funzione e speriamo questa volta con sistemi strutturali antisismici. Se si procede però con le attuali forze di intervento messe in campo, anche se importanti e qualificate, sicuramente non si riuscirà a salvaguardare tutti i beni culturali che si trovano nelle chiese crollate o danneggiate, con il rischio di perdere per sempre affreschi, tele e tavole dipinte, altari, organi, soffitti lignei, stalli lignei, decorazioni ed arredi sacri, a causa di nuovi crolli, ma soprattutto perché pioggia, neve e gelo completerebbero l’opera di distruzione avviata dal terremoto.

Urge quindi che gli interventi di salvaguardia vengano ampliati e portati avanti in simultanea nelle diverse chiese e beni culturali del territorio. La chiesa di S. Agostino a Norcia, rimasta senza tetto e con la facciata parzialmente crollata non può affrontare l’inverno incipiente in queste condizioni, senza il rischio che vadano distrutti per sempre i pregevoli affreschi, posti sulle sue pareti, l’organo antico e altri beni in esso custoditi.

Lo stesso rischio corre a Norcia il pregevole soffitto a cassettoni del ‘500 dell’Oratorio di S. Agostino Minore, in parte già danneggiato dai crolli delle pareti ovest ed est, la Chiesa della Madonna Addolorata, di San Giovanni e l’ex chiesa di S. Francesco. Stessa sorte rischia la chiesa di S. Andrea a Campi di Norcia, rimasta senza facciata e con l’incombente rischio di crollo del campanile, rischio che corrono anche altre chiese ricche di opere d’arte come la Madonna Bianca di Ancarano S. Martino a Legogne , S. Michele Arcangelo a Savelli, per citare solo alcuni esempi. Evitiamo di arrivare in ritardo, come è accaduto all’indomani del sisma del 24 agosto, per la messa in sicurezza dei beni culturali da noi segnalati!

Il nostro Comitato ha voluto effettuare una ricognizione, anche se parziale, sullo stato attuale di questi beni, suggerendo i possibili interventi urgenti, sia di messa in sicurezza che di copertura provvisoria, necessari per mitigare i danni causati dal sisma, elenco che si rimette in allegato alla presente. Comprendiamo il grande impegno che vi stiamo chiedendo, ma intervenire rapidamente, prima dell’inverno, significa salvare dalla totale distruzione questi beni irripetibili che rappresentano la nostra identità culturale-storica-religiosa.

Tutto ciò per evitare che sul nostro territorio rimangano altri squallidi ruderi quali quello del tempio bramantesco della Madonna della Neve, a seguito del terremoto del 1979. L’impegno sin qui da Voi dimostrato, per alleviare il dramma che ci ha colpito, è la nostra speranza che anche la sfida del salvataggio dei beni culturali venga vinta. Un impegno che ci auguriamo, renderà possibile a breve e in sicurezza la riapertura ai Nursini del centro storico di Norcia, essenza della vita civica, sociale, culturale e religiosa della nostra comunità. Distinti saluti Norcia, 24 novembre 2016 Il Portavoce del Comitato F.to Lorenzo Delle Grotti.

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