Spello, un’anteprima all’insegna del sociale per il festival del cinema

ASSISI – Si è parlato di integrazione nell’anteprima del “Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – VI Rassegna Concorso Le Professioni del Cinema”, che si è tenuta venerdì 3 febbraio al Teatro Metastasio di Assisi. L’occasione è stata la tavola rotonda dal titolo “Ho amici in Paradiso. Sguardi di integrazione ed inclusione”, a cui ha fatto seguito la proiezione del cortometraggio “Donnadamare” e del film “Ho amici in Paradiso” di Fabrizio Maria Cortese con Antonio Catania ed Antonio Folletto, uscito nelle sale italiane giovedì 2 febbraio. E proprio l’integrazione e l’inclusione sono stati i temi portanti di questo primo appuntamento del Festival del Cinema, che ha tra le sue connotazioni una vocazione sociale. Insieme alla Caritas diocesana di Assisi, infatti, l’Associazione culturale e di promozione sociale che organizza il festival spellano ha avviato il progetto “Creatività, integrazione ed inclusione multiculturale e sociale”.

DONATELLA COCCHINI – “Si tratta di un progetto che ha preso il via lo scorso giugno – ha dichiarato la presidente del Festival del Cinema, Donatella Cocchini – e che ha coinvolto i profughi ospitati dalla Caritas di Assisi. Attraverso incontri e laboratori, questi ragazzi hanno imparato a conoscere la cinematografia italiana, ma soprattutto la nostra lingua. Gli sono state spiegate le varie professioni del cinema, grazie anche al coinvolgimento di esperti del settore come il regista Ado Hasanovic del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel corso dei mesi, poi, i ragazzi si sono confrontati con altre realtà come quella dell’Istituto d’istruzione superiore “Marco Polo Bonghi” di Assisi entrando quindi a contatto con gli studenti. Il percorso – ha proseguito la presidente Cocchini – si è poi concluso lo scorso ottobre con la realizzazione del cortometraggio ‘Donnadamare’ e aver visto la chiusura del cerchio ci ha imposto di proseguire su questa strada. I ragazzi sono stati bravissimi, si sono impegnati e hanno superato molte difficoltà a cominciare dalla lingua. Ecco perché vogliamo estendere questa esperienza anche ad altre realtà del territorio come la Caritas diocesana di Foligno, ma anche il Centro “Arcobaleno” di Spello e “La Serra” di Foligno, impegnando non solo giovani stranieri ma anche tutti coloro che hanno delle disabilità, promuovendone appunto l’inclusione e l’integrazione. Speriamo, dunque, anche in un sostegno economico – ha quindi concluso – che ci permetta di lavorare in questa direzione”. ANTONIO CASCHETTO – A raccontare l’esperienza vissuta negli ultimi mesi dai giovani ospiti della Caritas di Assisi, è stato Antonio Caschetto, tra gli operatori dell’organismo pastorale della Cei che opera nella città di San Francesco. “Abbiamo visto arrivare questi ragazzi lo scorso aprile – ha raccontato – stremati dopo il lungo viaggio che avevano affrontato e con questo progetto li abbiamo visti crescere ed inserirsi nel tessuto sociale della città di Assisi. Arrivavano dalla Guinea, dal Mali, dalla Costa D’Avorio e dalla Nigeria ed uno dei miei primi impegni è stato quello di insegnar loro l’italiano. Poi abbiamo conosciuto Donatella Cocchini e quando ci è stato proposto questo progetto abbiamo deciso di provarci. ‘Donnadamare’ – ha detto – è un cortometraggio che parla di una storia d’amore tra un uomo e una donna ostacolata dalla famiglia, soggetto che è stato scelto proprio dai ragazzi. Piano piano hanno iniziato a conoscere tutti quegli aspetti che stanno dietro alla realizzazione di un film, dalla sceneggiatura alla fotografia, passando per la musica. È stata un’esperienza bellissima, che ha coinvolto tantissima gente – ha quindi concluso Caschetto – e da parte loro è stato un grande sforzo quello di cimentarsi in un progetto del genere nonostante le difficoltà linguistiche”.

DON PINO VENERITO – Tra i presenti alla tavola rotonda anche don Pino Venerito del Centro di riabilitazione “Don Guanella” di Roma, arrivato ad Assisi insieme ad alcuni ospiti della struttura, tra i protagonisti della pellicola “Ho amici in Paradiso” di Fabrizio Maria Cortese. “Grazie per averci dato questa opportunità, invitandoci a questo Festival – ha detto don Pino rivolgendosi a Donatella Cocchini -, perché non è facile trovare spazi per questo tipo di film. Quest’opera è nata un paio di anni fa, quando abbiamo iniziato a pensare a come celebrare il centenario dalla morte di don Luigi Guanella. Così, per rendergli omaggio abbiamo pensato di raccontare, insieme a Fabrizio Maria Cortese, uno spaccato di vita del nostro centro. Ne è nato un film che si basa su una storia inventata, ma che vede scorrere al suo interno la nostra realtà. La bravura del regista è stata quella di studiare le caratteristiche dei nostri ospiti e calibrare i personaggi sulle loro peculiarità – ha aggiunto don Pino – e questo ci dà oggi la misura dell’attenzione che bisogna avere sulle persone con disabilità. Non è stato facile, ci sono voluti due anni di preparazione culminati poi in cinque settimane di riprese. È un film che fa ridere di gusto, ma anche commuovere. E, come dichiarato da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, questo film – ha detto in conclusione don Pino – è anche un tentativo riuscito di una nuova evangelizzazione. E il segno che, aggiungo, l’impegno paga sempre”. A chiudere la giornata, come detto, le due proiezioni: quella del cortometraggio “Donnadamare” e quella del film “Ho amici in Paradiso”. Proiezione, quest’ultima, che si è conclusa con il lungo e caloroso applauso del pubblico agli attori del Centro di riabilitazione “Don Guanella” di Roma, che ai presenti hanno raccontato la loro esperienza davanti alla macchina da presa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.