Spoleto, l’allarme di Bravi (Cgil): “Grave crisi economica”

SPOLETO – “Serve un tavolo di confronto complessivo sul futuro di Spoleto”. A dirlo è Mario Bravi, responsabile di zona per la Cgil. “Se l’Umbria,come abbiamo sottolineato più volte, è stata duramente colpita dalla crisi, Spoleto in ambito regionale, vede in atto un impoverimento ancora piu’ consistente, superiore alla media regionale.Lo abbiamo visto e denunciato in varie occasioni, basta pensare alle ferite del terremoto, che si ripercuotono sulle attività turistiche e non solo.La ricostruzione non è ripartita.La vertenza Maran ha consentito di svolgere un ruolo meramente difensivo, ma i problemi della città e del territorio sono tutti aperti di fronte a noi!”

“Continua da anni e si sta accentuando sempre di piu’,la crisi devastante dell’apparato manifatturiero di questa città ,da sempre anche grande realtà industriale e produttiva.Non si creda che basta il rilancio del turismo e la valorizzazione dell’ambiente per uscire dalla crisi.E’ fondamentale mantenere ed innovare l’industria,come insegna la Germania e la stessa esperienza degli USA. Spoleto su questo versante ha subito colpi rilevanti,dalla ex-Pozzi,ora IMS, della Novelli,per non dire della scomparsa di importanti realtà industriali che hanno fatto la storia di questa città,dalla Minerva al Cotonificio alla Panettto e Petrelli.Serve ed è urgente mettere in campo tutte le iniziative necessarie. a salvaguardare le prospettive e i livelli occupazionali della IMS e delle altre attività produttive”.

“E costruire un ulteriore progetto di sviluppo industriale, che valorizzi la produzione dell’olio d’oliva e la sua commercializzazione. Spoleto oggi vive un processo di difficoltà enorme,testimoniato da questi dati: Occupati 17.600,di cui maschi 10.200 .femmine 7.400. Dipendenti 12.600. Autonomi 5 mila circa.

Pensioni previdenziali con un importo medio pari a 1.097 euro(-11% rispetto alla media nazionale).mentre l’importo medio di tutte le pensioni(comprese invalidità, pensioni sociali e reversibilità ) corrisponde ad una media complessiva di 799 euro mensili(-8,5%, rispetto alla media nazionale) per un numero complessivo di pensioni erogate pari a 14.063. Disoccupati2.200 , con un tasso di disoccupazione pari al 10,9%(piu’ alto della media regionale).E gli ultimi dati dell’ISTAT ci dicono che l’unico lavoro che si crea è quello precario e nell’ambito del Centro per l’Impiego di Foligno-Spoleto , la città di Spoleto è quella piu’ in difficoltà avendo perso 301 posti di lavoro solo nel 2017.

RILANCIAMO L’IDEA DI UNA GRANDE INIZIATIVA UNITARIA SU SPOLETO PER DIFENDERE IL LAVORO E IL FUTURO DI QUESTA CITTA’!. Se ne esce non proseguendo con le politiche economiche portate avanti in questi anni. E subito dopo ,avviando politiche pubbliche basate su un Piano Regionale del Lavoro che rilanci la domanda,che finalizzi le risorse dei fondi europei(1500 milioni di euro in Umbria) e che faccia della ricostruzione delle zone terremotate un occasione per la messa in sicurezza del territorio e per la creazione di buona occupazione. Questo ,insieme al rilancio di nuovi investimenti industriali, è il tema su cui dovrebbe svilupparsi il confronto in Umbria e anche a Spoleto.Questa città puo’ avere rilevanti punti di eccellenza, in questioni relative alla messa in sicurezza dei beni architettonici e monumentali, pensiamo alle cooperative del restauro ,come la Coobec, e sul terreno della difesa e valorizzazione del territorio puo’ far emergere queste grandi professionalità e altre esperienze soggettive ed imprenditoriali.In questo senso la difesa della fascia appenninica,della nostra dorsale,con gli elementi unici che la caratterizzano, è una delle risorse del futuro,su cui la città di Spoleto,puo’ e deve svolgere un ruolo primario.Inoltre sul terreno strettamente culturale il Festival dei 2 Mondi e il Teatro Lirico Sperimentale costituiscono “assett” rilevanti su cui far leva su cui costruire UN PROGETTO SPOLETO che coniughi lavoro e sviluppo”.

“Da questa città,nel contesto regionale,puo’ nascere un contributo originale,che superando anche i ritardi infrastrutturali,rilanci attraverso il confronto tra tutte le forze sociali l’idea appunto di UN PROGETTO SPOLETO, che a partire dalla qualità punti sul rilancio di INDUSTRIA,TURISMO E CULTURA.Un circuito virtuoso che si puo’ e si deve reinnescare per guardare e costruire il futuro,contrastando le difficoltà e le precarietà dilaganti.SERVE UN PROGETTO SPOLETO CHE METTA IN SICUREZZA LA PERSONA E IL TERRITORIO! Queste riteniamo siano le condizioni fondamentali per uscire dalle passività,per sconfiggere il pessimismo e la retorica fine a se’ stessa!La situazione del territorio è in uno stallo preoccupante , per questo serve l’attivazione di un tavolo complessivo sul futuro della città e del territorio.Non basta piu’ ragionare azienda per azienda , serve un tavolo complessivo generale per delineare un progetto complessivo che costruisca il futuro”.

 

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