Terni, indirizzi di governo, Cavicchioli: “Più coraggio su partecipate e macchina comunale”

TERNI – E’ iniziata stamattina la seduta del consiglio comunale dedicata all’illustrazione degli indirizzi generali di governo del sindaco Leopoldo Di Girolamo. “Gli indirizzi generali di governo della città che sottopongo alla discussione ed alla valutazione del Consiglio comunale – ha detto il sindaco – rappresentano naturalmente una concreta esplicitazione del programma elettorale elaborato con la partecipazione fattiva e costruttiva della coalizione politica che mi ha sostenuto e che tre mesi fa ho sottoposto, come gli altri candidati, al giudizio degli elettori ternani, ottenendo quel consenso  che mi consente di proseguire nell’opera di governo iniziata nel 2009. Ma, inevitabilmente, tengono anche conto degli avvenimenti di questi ultimi mesi, sia a livello locale dove si sono manifestate problematiche significative, sia del quadro politico ed economico nazionale ed internazionale che riverbera i suoi effetti a cascata anche sulla vita delle amministrazioni locali”.

Dopo l’illustrazione degli indirizzi generali da parte del sindaco, nella seduta consiliare di stamattina è iniziato il dibattito con gli interventi di diversi consiglieri. La seduta è terminata prima delle 12 ed ora per i gruppi consiliari c’è tempo fino al 2 settembre per presentare gli emendamenti. Successivamente il documento e gli emendamenti torneranno in aula l’8 settembre,  quando sarà completato il dibattito e si procederà al voto.

Alle critiche dell’opposizione (il M5s che ha chiesto “un salto di qualità” mentre Fatale di Forza Italia ha detto che “non ci ha convinto e non ci convincerà” e Todini del Cammello parla di documento superficiale che rispecchia una partenza negativa) hanno fatto da contraltare gli interventi di Chiappini (Terni Città Aperta) e Cavicchioli (Pd).

Il primo ha detto che il documento “è una griglia di questioni delle cose da fare. Il livello della discussione è dunque generale”. Sarebbe inoltre “sbagliato banalizzare un aspetto centrale, quello della contestualizzazione dell’amministrazione locale nel quadro generale della crisi, anzi dei cambiamenti epocali in corso”.

Il capogruppo del Pd ha chiesto attenzione al quadro in cui si è costretti ad operare, valutando “gli elementi d’incertezza dovuti alla situazione generale, che si ripercuotono sulla macchina amministrativa e sui documenti contabili”, che costringono l’ente ad un bilancio preventivo che sarà di fatto consuntivo”.  Rispetto poi agli elementi sostanziali del programma del sindaco, Cavicchioli ha sottolineato “che la macchina amministrativa del Comune va rivista anche con coraggio, partendo dalle situazione apicali, dando con questo una motivazione alla collaborazione di tutta la struttura, che è determinante, ma facendo capire che facciamo sul serio”.

“Anche sulle partecipate – ha aggiunto – dobbiamo avere il coraggio di concentrarci su quelle strategiche, di rivedere il sistema di affidamento dei servizi e di concentrare la gestione dei servizi nelle partecipate che hanno la capacità di svolgere la missione e di intervenire su quelle giudicate non più strategiche”.

Sempre sul fronte Pd il consigliere “dissidente”, Valdimiro Orsini ha annunciato la presentazione di emendamenti. “Mi aspettavo – ha detto – più coraggio sull’innovazione della macchina amministrativa. E’ facile dire ora che abbiamo fallito. Non sarebbe successo se si fosse aperto un confronto in consiglio comunale, nell’interesse di tutta la città.  Ora dobbiamo di nuovo intervenire, ma come? Mi auguro che ci sia davvero un confronto e che la nuova riforma non venga rimessa in mano a chi è stato già l’ideatore della precedente riforma che ha fallito, come riconosciuto dal sindaco”. Orsini ha anche chiesto maggiore trasparenza su altri atti importanti, come l’affidamento della gestione del sistema museale, che “sarebbe dovuto transitare in consiglio comunale”. Insomma all’interno della maggioranza restano le frizioni di sempre.

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