Terni, la Lega Nord attacca sulla sicurezza: “I nostri allarmi ignorati da Palazzo Spada”
TERNI – “Negli ultimi anni la Lega Nord ha sempre cercato di mantenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza a Terni, lanciando allarmi che nel corso del tempo sono stati sistematicamente ignorati da Palazzo Spada”. È quanto dichiara il capogruppo regionale della Lega Nord, Emanuele Fiorini.
“Era forte in noi – spiega Fiorini – la preoccupazione che la situazione potesse degenerare. E i fatti, purtroppo, ci hanno dato ragione. L’Amministrazione comunale ha continuato a sottovalutare il problema, a voltare la testa, consentendo aumenti indiscriminati di presenze di immigrati sul territorio, senza prendersi cura delle zone sensibili della città. E questo nonostante la presenza di un consulente alla sicurezza che ancora oggi non capiamo quale tipo di lavoro abbia svolto. Siamo in parte contenti,
dunque, di come altre forze politiche ternane e rappresentanti del mondo civico locale, si siano finalmente accorti che in città il problema sicurezza esiste ed è un problema serio. Dopo anni di evidenti criticità, solo ora ci si accorge della gravità della situazione. Allo stesso modo prendiamo atto delle iniziative intraprese in accordo con Prefettura e Questura, che risultano fortemente tardive rispetto ai tempi e alle circostanze. Terni è sempre più spesso caratterizzata da episodi di criminalità, furti, aggressioni, violenze, spaccio, risse”.
“Le nostre proposte concrete per debellare il fenomeno – continua Fiorini – sono note: maggiore illuminazione nelle zone buie della città, attenzione al decoro urbano, telecamere di sorveglianza nei punti nevralgici, stazionamenti mirati nelle zone a rischio, sinergia con le Forze dell’ordine nell’azione di coordinamento degli interventi. Abbiamo proposto all’Amministrazione comunale di richiedere l’aiuto
dell’Esercito. Il che avrebbe significato non una militarizzazione della città, ma un affiancamento di forze militari a quelle locali, per un maggiore e capillare pattugliamento e controllo del territorio”.
“Altra questione da affrontare – prosegue Fiorini – è quella dell’accoglienza. Non possiamo pensare di aprire le porte della città a un numero sempre maggiore di immigrati, considerati i recenti fatti di cronaca avvenuti a Terni. Il pericolo è serio e reale. La nostra città non può accogliere di più. Il numero di ospiti presenti è maggiore rispetto a quello che possiamo permetterci sotto ogni aspetto: dal controllo,
all’impatto sociale, al mantenimento della legalità. Spaccio di droga, furti, aggressioni, violenze, risse: sul territorio sono presenti stranieri che di integrarsi nel nostro Paese proprio non hanno voglia. Il vicesindaco Malafoglia parla di 915 ospiti nelle strutture del ternano. Ma in un’audizione svoltasi in Regione nel settembre 2016, l’allora Prefetto di Terni, Pagliuca, dichiarò la presenza di 737 immigrati a Terni. Vuol dire che, nel giro di un anno, si è verificato un incremento di quasi 200 immigrati nella provincia. In vista del tanto sbandierato progetto di ‘accoglienza diffusa’ e dei bandi con sempre maggiori risorse pubbliche – conclude – come possiamo pensare che non siano in vista ulteriori aumenti di ospiti?”.