Terni, sindacati preoccupati per il Polo di mantenimento delle armi leggere

TERNI – C’è preoccupazione tra sindacati e rsu in merito al futuro del Polo di mantenimento armi leggere di Terni, a causa della carenza di personale che, secondo Cgil, Cisl e Uil della Funzione pubblica, potrebbe portare alla chiusura di uno stabilimento strategico sia a livello nazionale che locale.
In una conferenza stampa, stamani, i rappresentanti dei lavoratori sono tornati a chiedere tutte le procedure necessarie per le assunzioni in deroga al blocco del turn-over, già previste nei decreti legislativi di riforma del modello militare, e compatibili con le annunciate intenzioni del governo per il comparto sicurezza”.

“E’ di fondamentale importanza – hanno scritto i sindacati in un documento diffuso e già consegnato alle istituzioni locali e al sottosegretario al ministero della Semplificazione e Pubblica amministrazione, Angelo Rughetti – che tale intervento avvenga con assoluta urgenza, poiché le tipologie lavorative dello stabilimento sono caratterizzate da un elevato tasso di artigianalità e da un ‘saper fare’ che può essere tramandato solo attraverso l’affiancamento dei giovani ai colleghi più anziani, attraverso un lungo processo di trasferimento delle competenze e della esperienza, prima che sia troppo tardi”.
Oggi, a fronte di una pianta organica di 384 dipendenti civili, la forza effettiva si è ridotta a poco più di 300 unità, ma scenderà progressivamente, a causa dei pensionamenti, a circa 280 dipendenti alla fine del 2018, per arrivare nel 2022 a 182 unità e nel 2024 a 147. Questa riduzione, hanno sottolineato ancora i sindacati, porterà ad un rapido impoverimento di risorse umane in settori vitali come ad esempio la riparazione armi, i trattamenti superficiali e tutte quelle linee di lavoro destinate all’allestimento, alla manutenzione, all’approvvigionamento e alla distribuzione delle dotazioni ai reparti e alle truppe impegnate all’estero e ad altri corpi armati dello Stato.

“Il sottosegretario – hanno concluso le organizzazioni sindacali – si è impegnato a trasmettere il nostro documento al ministro della Difesa Roberta Pinotti, che ci auguriamo possa incontrarci a breve”.

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