Terni, successo per il seminario sulle fake news
TERNI – Le Fake news e le bufale si combattono con la promozione della cultura. Grande successo al Cesi Casagrande del Seminario UGCI Terni sui 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione Italiana: il seminario, infatti dopo aver affrontato i principi fondamentali (Prof. Castelli, Docente di Diritto Pubblico all’Università di Perugia), contestualizzato il concetto di Sovranità nello Statuto Albertino del 1848 e nella Costituzione Italiana (Prof. Alunno Rossetti. Docente di storia del Diritto Italiano all’Università di Perugia e LUMSA Palermo), avviato un question time con gli studenti sui diritti ed i doveri del cittadino (Avv. Ermanno Ventura, libero Foro di Terni9 , ha innovativamente affrontato il tema dello smascheramento delle Fake News (le cd Bufale) e dei luoghi comuni presenti nei social media ma anche sui mass media tradizionali (giornali e tv) in materia di Diritto Costituzionale (Avv. Diego Piergrossi, Giurista Antropologo e Presidente di UGCI Terni) al fine di permettere agli studenti, prossimi elettori, gli strumenti per non farsi manipolare dalle false informazioni e dalle fake news (le cd bufale):
In particolare sono stati smascheraii, davanti ad un gremito auditorium in cui erano presenti tutte le V classi degli studenti del Cesi Casagrande, i principali luoghi comuni,citiamo i più eclatanti:
1- il luogo comune/bufala dei Governi non eletti dagli elettori (E’ vero sottolinea l’Avv. Piergrossi che la Sovranità appartiene al Popolo , ma lo stesso articolo 1 precisa che tale sovranità viene esercitata nelle forme nei limiti della Costituzione, e proprio la Costituzione all’articolo 92 dispone che sia il Presidente della Repubblica e non direttamente il cittadino elettore a nominare Il Presidente del Consiglio -non il Premier che è parola francese che indica un istituto britannico, il premierato appunto, e i Ministri, quindi assolutamente falsa la notizia comparsa su quasi tutti i giornali e su tutti social di un’illegittimità dei Governi Italiani dal 2004 in poi.
2-il luogo comune dell’essere in Italia addirittura in una Terza Repubblica, In realtà non vi può essere una terza Repubblica poiché non vi è stata nemmeno una seconda Repubblica costituzionalmente parlando. Premesso che, continua il Presidente UGCI Terni Avv. Piergrossi che il definire “seconda, terza, quarta, quinta repubblica è una tradizione politica francese, esclusivamente francese (in Francia sono alla 5^ Repubblica) per indicare un cambio costituzionale/istituzionale, tradizione che non si comprende perché si dovrebbe introdurre in Italia; dal 1948 ad oggi non vi è stato nel nostro Paese nessun cambio costituzionale/istituzionale che giustifichi l’utilizzo dell’espressione francese di una seconda, o, addirittura di una Terza repubblica. Negli anni Novanta non ci fu nessuna trasformazione della forma di governo, che restò parlamentare, come previsto dalla Costituzione. Gli articoli 1, 55 , 83, 92, 94 e 139 della Costituzione, ad oggi, non sono mai stati oggetto di revisione costituzionale, si passò solo da un sistema proporzionale a uno con un’impronta maggioritaria.
In Italia negli anni Novanta c’è stato un indubbio cambiamento all’interno del sistema politico, MA NON un cambiamento del sistema politico, come avvenuto in Francia, in quanto la Costituzione e le istituzioni repubblicane sono le medesime dal 1948, e il triennio 1992–1994 non si accompagnò ad alcun cambiamento costituzionale a meno di non considerare tale la modifica dell’articolo 68 sulla immunità parlamentare intervenuta con la L. costituzionale n.3/1993 (poiché in quel caso, si potrebbe essere più possibilisti in considerazione della avvenuta variazione del bilanciamento dei poteri così come originariamente disegnato dai nostri Costituenti ).
Un seminario, dunque, innovativo ed avvincente che si è concluso con la consegna da parte del Presidente Emerito della Provincia di Terni Avv. Molé del Premio UGCI Terni edizione 2018 alla Professoressa Roberta Bambini (Dirigente Scolastico dei Licei Classico ed Artistico di Terni) per il suo impegno profuso nella diffusione della cultura della legalità tra gli studenti.