Terni, uffici postali di Collestatte e Piediluco, il sindaco all’Anci: “Non sono rami secchi”

TERNI – Sulla vicenda degli uffici postali di Collestatte e Piediluco, sulla loro paventata soppressione il sindaco Leopoldo Di Girolamo scrive al presidente dell’Anci Umbria Francesco De Rebotti, inviandogli due  articolate e dettagliate schede. Due report sull’attività delle due strutture,  sul bacino di utenza, sul ruolo territoriale. Analisi che toccano anche alcuni aspetti dei costi di esercizio.

“Dalle schede che inviamo all’Anci per chiedere un’azione comune di tutti i comuni umbri nei confronti di Poste Italiane, emerge in maniera chiara – dichiara il sindaco di Terni – che ci troviamo di fronte a due uffici postali pienamente operativi, che vedono operazioni, correntisti, in particolare persone anziane con scarsa possibilità di spostarsi altrove. Due strutture con un ruolo territoriale significativo in zone dinamiche sia per quanto riguarda i passaggi che le presenze. Insomma tutt’altro che rami secchi da tagliare”.

“Il nostro augurio – continua il sindaco – è che l’azione portata avanti dai comuni umbri, dalla Regione dell’Umbria, trovi un’adeguata risposta da Poste Italiane. D’altronde il piano di razionalizzazione presentato da Poste ha trovato molte critiche in tutta Italia, e tutte le regioni, ad iniziare dalla Lombardia, chiedono un ritiro del provvedimento è una discussione a più ampio raggio sul ruolo  di Poste Italiane, società per azioni, è giusto ricordare, il cui capitale è comunque posseduto al 100% dal ministero dell’Economia e che sino all’anno 2016, con possibilità di proroga fino al 2026, la società è tenuta ad erogare il cosiddetto servizio universale, ovvero è tenuta a fornire alcuni servizi essenziali ad un prezzo controllato”.

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