Terni, un presidio per dire no al randagismo

TERNI – Una manifestazione per dire no ai cani nei canili e per tentare, insieme alle istituzioni, di combattere seriamente la piaga del randagismo.

Ad organizzarla è stata Maria Candiotti, storica volontaria ternana che dedica la propria vita a salvare e mantenere gli animali abbandonati anche a costo di enormi sacrifici personali.

Appuntamento sabato 28 maggio, alle 10 e 30, in piazza Ridolfi, di fronte a palazzo Spada, quando si svolgerà il presidio per chiedere Prevenzione al Randagismo.

“Il nostro intento primario – spiega Maria Candiotti – è collaborare con le istituzioni. L’asse dell’attenzione deve essere spostato dalla fase terminale della filiera randagismo, quando l’abbandono è già avvenuto, come da sempre praticato, alla fase iniziale, della responsabilizzazione a tenere l’animale nel rispetto del suo benessere. La fase terminale esige costi altissimi, costruzione e mantenimento di strutture di detenzione che inevitabilmente finiscono con l’essere lager, affollatissime e comunque inadeguate. Quel che è più grave – aggiunge la Candiotti – è che l’attenzione delle istituzioni al dopo abbandono produce sofferenza. Quando va bene l’animale passa la vita in canile o gattile. Oppure c’è la strada, l’investimento e patimenti indicibili”.

Il presidio di sabato sarà l’occasione per chiedere microchip gratuiti e obbligatori e controlli continui e razionali sul territorio, per prevenire che gli animali finiscano nei tanti centri di detenzione per cani e gatti che esistono sul territorio ternano.

Si chiede che gli enti istituzionali preposti a gestire la piaga degli abbandoni concentrino il loro lavoro, raccordandosi e pianificando, a monte del problema e non ad abbandono avvenuto, quando non resta altro che la dolorosa e costosa soluzione di un’ affollata struttura.

L’obiettivo è randagismo zero, attraverso la cultura del microchip gratuito, dei controlli del benessere degli animali sul territorio e delle sterilizzazioni a prezzi alla portata di tutti.

Per Maria Candiotti “per risolvere il problema, non si devono più tenere in considerazione gli interessi di questa o quella categoria che trae profitto dal randagismo o lo produce. Si deve puntare dritti alla soluzione della piaga, talmente sviluppata che solo la volontà e il lavoro serio delle istituzioni può e deve risolverla. Si crei un team di operatori specializzati che lavori solo a questo. Con la corretta prevenzione ogni animale riuscirà a vivere nella propria casa, con il proprio padrone, nel dovuto benessere. Lasciando i canili o gattili alle pochissime situazioni senza alternativa”.

 

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