Trasporti, il M5S: “Gestione disastrosa, i responsabili ne devono rispondere”

PERUGIA –  “Sono anni che denunciamo la mala gestio del trasporto pubblico umbro, ma finora sbattevamo contro estesi muri di gomma. Adesso sta drammaticamente suonando la sveglia: i protagonisti rispondano subito del disastro cagionato. Siamo dinanzi alla logica conseguenza di un servizio strapagato, ma di scadente qualità, condotto malamente e, da anni, senza le necessarie manutenzioni ordinarie, figurarsi quelle straordinarie”. Lo dichiarano i consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S) sottolineando che “sotto il velo della consueta propaganda, l’ex Ferrovia centrale umbra registra una crisi di liquidità tanto clamorosa quanto prevedibile, con rischi occupazionali evidenti, altro che ritardi sulla sola quattordicesima”.

Liberati a Carbonari spiegano che “durante l’audizione in Seconda commissione regionale, il direttore dell’esercizio ha affermato che, al di là dei nuovi standard nazionali, gran parte della linea non risponde più ai requisiti di sicurezza, tanto che alcune tratte sono state chiuse oppure la velocità è stata ridotta perfino a soli 10 km/h. Ci chiediamo dunque come sono stati spesi e dove sono stati gettati i tanti milioni assegnati alle manutenzioni. La Giunta Marini ha assicurato che la chiusura della tratta Ponte S. Giovanni-S. Anna, in pieno inverno, era causata da immediati lavori di riqualificazione e raddoppio. La realtà emersa in audizione è ben diversa: la tratta fu infatti urgentemente chiusa durante la stagione
scolastica perché ne fu accertata l’assenza dei parametri minimi di sicurezza, mentre gli annunciati lavori non sono ovviamente iniziati”.

“La regione Umbria – aggiungono i consiglieri di opposizione – è l’unica della penisola priva di treni Freccia, veloci e di qualità in fermata locale, pur avendo la Direttissima lungo il confine occidentale della regione e la Orte-Falconara su quello orientale. Mancano convogli veloci ma si continuano a spendere cifre ultramilionarie (oltre 200 milioni) per la convenzione esaennale col Gruppo FS, il famigerato Contratto di Servizio, senza mai mettere in discussione alcunché. Non lamentiamoci poi se Perugia,
Assisi, Orvieto, Spoleto, ma anche Terni e Foligno perdono quotidianamente grandi chances sul fronte degli affari e dello sviluppo economico, dato che il primo elemento di valutazione da parte di possibili investitori (e anche di non pochi turisti e studenti) è quello logistico. Ma la presidente della Giunta, Catiuscia Marini, sembra invece fiera di tenere in ostaggio la nostra regione, tuttora in una condizione di minorità, disconnessa dal mondo, come dimostra anche la penosa storia dell’Aeroporto ‘San Francesco’, da sempre senza infamia e senza lode”.

Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari concludono rilevando che “l’elemosina di un ‘arretramento’ del treno Freccia da Arezzo, così come la stralunata e inutile ‘Medioetruria’ in Toscana, sono le tipiche
non-risposte di questa politica, fatta di amministratori conformisti, immobili, senza fantasia, senza slanci, senza amore, senza interesse per il futuro dei nostri concittadini. L’auspicio è che la costituenda ‘Commissione di Inchiesta regionale su Umbria Mobilità’, fortemente voluta dal M5S, sia utile non solo a spazzare via le tante menzogne propalate per decenni, zavorre del passato e del tempo presente, ma serva soprattutto a ricostruire una vera progettualità trasportistica per l’Umbria, finora del tutto inesistente”.

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