Una frana blocca la viabilità in Valnerina da dieci mesi. La Polverini attacca
VALNERINA – Da dieci mesi, a causa di una frana, la viabilità in Valnerina è bloccata. A denunciare l’accaduto la deputata di forza Italia Renata Polverini che chiosa: “Da settembre 2016 al chilometro 62 della strada provinciale 209 Valnerina un’ostruzione provocata dal distacco di alcune rocce blocca la viabilità. Gli eventi sismici che hanno colpito da agosto 2016 ad autunno inoltrato l’Italia centrale hanno provocato danni alle infrastrutture in gran parte ancora non risolti”. Per mezzo di una un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, sullo stato di viabilità della strada provinciale Valnerina, l’onorevole forzista fa sentire la sua voce. E continua: “A distanza di quasi un anno la strada provinciale Valnerina risulta ancora non percorribile. Com’è noto essa rappresenta un collegamento strategico, poiché collega i comuni della Valnerina della provincia di Macerata e Perugia a Terni e, in ultima analisi, alla città di Roma. Costituisce inoltre un passaggio fondamentale per il commercio ed il turismo, oltre ad essere un importante viatico per le numerose opere di ricostruzione a seguito del grave sisma che ha colpito quelle zone. Inoltre – aggiunge – è necessario considerare che l’inerzia non solo costringe coloro i quali volessero raggiungere i comuni di Visso, Castelsantangelo sul Nera ed Ussita ad affrontare una vera e propria odissea chilometrica ma sta imponendo di fatto alle popolazioni residenti in quei luoghi, nonché ai commercianti ed ai rappresentanti delle attività produttive, già duramente provati dal violento sisma, un isolamento insensato, collegato a molteplici disagi pratici che sembrano aver spostato le lancette del tempo indietro di alcuni secoli”. E con queste premesse ha poi chiesto formalmente al ministro Delrio le cause per cui ancora non si è intervenuti anche solo con misure a favore di una viabilità provvisoria, magari attraverso l’impegno del Genio dell’Esercito, come ad esempio è accaduto nei casi di Amatrice e Norcia.