Urbanizzazione, il Comune di Perugia mette mano alle aliquote: costerà meno costruire una nuova abitazione in centro

PERUGIA – Il Comune ritocca le aliquote e le tariffe per i costi di costruzione a carico di costruttori e proprietari. Una modifica che segue le novità della normativa regionale. Così, per costruire una villa da 200 metri quadrati in una zona in cui non ci sono servizi, si pagheranno oneri di urbanizzazione più salati del 20 per cento: da 15mila a 17mila euro. La ristrutturazione di una vecchia abitazione potrà arrivare a costare anche il 30 per cento in meno.

L’assessore Emanuele Prisco ha spiegato alle commissioni che con il recente riordino della disciplina regionale sul governo del territorio (LR 1/2015 e RR 2/2015) la Regione Umbria ha introdotto sostanziali modifiche in materia di contributo di costruzione, attribuendo ai Comuni il compito di determinare l’incidenza economica delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria per ogni metro quadrato di superficie utile coperta di edificato e di stabilire le aliquote da applicare in relazione ai progetti di nuova costruzione, ristrutturazione o cambio di destinazione d’uso oggetto di permesso di costruire o SCIA. Le nuove tariffe entrano in vigore il 1.7.2016. Sulla base delle linee giuda elaborate da ANCI Umbria e della ricognizione effettuata dagli uffici, il Comune ha adottato i nuovi parametri, con attenzione rivolta a favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente).

La più alta tariffa per oneri di urbanizzazione (50,74 €/mq per opere primarie e 39,91/mq per opere secondarie) è prevista per una nuova costruzione residenziale o per servizi da realizzare in zona senza urbanizzazioni e con un basso indice edificatorio, ovvero per il caso di massimo consumo di suolo possibile. Seguono poi tariffe graduate in riduzione e modulate in base a diversi fattori, quali tipologia di intervento, livello di urbanizzazione della zona, destinazione d’uso dell’edificio: ad esempio, per la stessa nuova costruzione residenziale – laddove realizzata in zona già urbanizzata con un alto indice edificatorio – sono previste tariffe per oneri di urbanizzazione primaria e secondaria pari rispettivamente ad €.24,36 ed € 19,16 pervenendo poi alla totale gratuità per le ristrutturazioni edilizie senza cambio di destinazione delle residenze e per qualsiasi intervento nei centri storici (non solo quindi l’Acropoli ma anche i centri storici minori e periferici). Sul fronte della quota di contributo sul costo di costruzione, sono individuate aliquote di maggiore entità per le abitazioni qualificate di lusso in base alla disciplina catastale.

“L’Amministrazione – ha concluso Prisco – pur rispondendo appieno all’obbligo di legge, ha inteso comunque avviare un periodo di monitoraggio sugli effetti delle scelta ed aprire un confronto con le rappresentanza di categoria e delle professioni”.  Entrando più nel dettaglio delle scelte, l’arch. Asfalti ha spiegato come per gli oneri di urbanizzazione primaria l’importo di 50,74 euro/mq sia stato individuato in virtù dei dati reali acquisiti con l’operatività pregressa, come stabilisce la norma, quindi sulla base di un’analisi oggettiva della realtà. Allo stesso modo, il parametro relativo agli oneri di urbanizzazione secondaria si fonda sull’analisi delle necessità delle opere stesse ed è, in generale, un dato omogeneo rispetto alla realtà regionale. Nel dibattito critico il consigliere Camicia che, sottolineando la complessità della pratica, ha chiesto di poterne rinviare la votazione a dopo l’audizione dei rappresentanti degli operatori del settore e dei proprietari, al fine di poter capire bene gli effetti di queste nuove aliquote. Camicia, oltre a Pietrelli, ha anche sottolineato il ritardo con cui l’atto viene discusso, dal momento che tali provvedimenti entrano in vigore dal 1° luglio 2016 e, quindi, ha invitato a chiedere una deroga alla Regione per dare il tempo al consiglio comunale di comprendere e decidere. Critico anche il consigliere Fronduti, che ha parlato di penalizzazione dei costruttori, che già vivono un momento di crisi. Fronduti ha criticato la legge regionale e il fatto che non siano stati sentiti dalla Regione i proprietari e i costruttori.

La capogruppo del M5S Rosetti ha sottolineato l’importanza di premialità legate al mancato consumo di nuovo suolo e all’attenzione al risparmio energetico, dal momento che l’edilizia deve procedere verso altri parametri che non possono essere più quelli del passato. Un invito ad intensificare i controlli e a verificare le irregolarità fiscali e urbanistiche è arrivato dal consigliere Sorcini, che ha invitato l’amministrazione ad un percorso coerente ed equo, mentre un plauso è giunto dal consigliere Numerini che ha detto di apprezzare la filosofia di fondo delle scelte, il lavoro fatto dagli uffici la logica prudenziale che sottende al monitoraggio. Al termine del dibattito, è stata messa in votazione la proposta del consigliere Camicia di rinviare la votazione per audire i professionisti, le categorie degli operatori, i proprietari e la regione, ma le commissioni l’hanno respinta rispettivamente con 4 voti a favore, 4 contrari e 3 astenuti per la II commissione, 5 voti favorevoli, 6 contrari e 3 astenuti per la III, per cui si è proceduto all’approvazione della consiliare.

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