Ztl di Perugia, Italia Nostra: “Serve un progetto organico”

PERUGIA – Sulla Ztl di Perugia interviene anche Italia Nostra, constatando “l’artificiosa contrapposizione tra Residenti e Commercianti, veramente non necessaria e del tutto evitabile, che sembra nascondere l’inopinato conferimento alla società dei parcheggi di ulteriori vie e slarghi a pagamento, forse vero cuore della vicenda. La Ztl sembra usata come totem o ballon d’essai su cui inchiodare l’inutile polemica, inchiodare i cittadini e la salute del centro storico. Come già detto in sedi ufficiali – continuano – lo strumento Ztl è del tutto datato, è pienamente sostituibile con progetti molto migliori e più efficaci. Infatti la Ztl negli anni è stata svuotata presso che del tutto di efficacia e al suo interno già da tempo, con inconfessato aggravio negli ultimissimi anni, vie, piazze e vicoli risultano illecitamente pieni di automobili in sosta, specie di notte quando invece i molti parcheggi, ascensori e scale mobili costruiti faticosamente nei decenni dal patrio comune potrebbero sprigionare tutto il proprio benefico potenziale in termini di quiete pubblica, decoro e serena vitalità. La Ztl è ormai solo un ennesimo strumento fiscale indiretto”.

“Italia Nostra” propone di addivenire o meglio di tornare all’idea di un progetto organico di riordino dell’acropoli e dei borghi “improntato a criteri noti da tempo e praticati in molte città italiane ed europee: distinzione tra flusso e sosta, spezzamento dei flussi veicolari, predefinizione e assegnazione degli stalli di sosta di superficie, rete di garage per lo più interrati, inviolabilità fisica delle aree pedonali, arredo urbano personalizzato sui singoli punti: con tutto ciò è possibile avere ad un tempo sia  libero accesso (abolizione di Ztl) ma non di meno ordine e decoro ovvero assenza di caos, congestione, inquinamento estetico atmosferico e acustico. Si deve ripartire dalla costatazione che dietro il totem Ztl l’acropoli di Perugia da tempo è diventato quel far west automobilistico che fin dagli anni ’70 si cercò efficacemente e civilmente di bonificare. Aspettative di maggior commercio grazie a tale far west sono destinate ad essere deluse, poiché quanto a comodità di parcheggio non è possibile che il centro storico possa eguagliare i centri commerciali; altre sono le carte da giocare da parte del centro storico come ben mostrano molte città rimaste a livello accettabile di incivilimento e pure di economia. Allegato a questo comunicato “Italia Nostra” partecipa un documento programmatico sul Centro Storico utile ad una proficua discussione e soprattutto utile per tornare a ragionare e progettare avendo in mente scenari urbani attraenti e godibili non certo e non più deprimenti, per chi ha occhi per vedere. Avverte che specialmente l’anello viario di Piazza Italia aggraverà l’offesa al flusso pedonale proveniente dalle Scale Mobili della Rocca Paolina su cui transita tra gli altri il 90% del turismo organizzato, che già adesso ha difficoltà a raggiungere il Corso”.

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