In Umbria più di 104.000 persone rinunciano alle prestazioni sanitarie: oltre la media italiana

In Umbria nel 2024 il 12,2% dei cittadini, oltre 104mila persone, ha dichiarato di avere rinunciato ad una o più prestazioni sanitarie (media Italia 9,9%) con un incremento di 3 punti di percentuale rispetto al 2023. Il dato emerge dall’ottavo rapporto Gimbe, che analizza e monitora la sostenibilità e l’efficienza  del Sistema sanitario nazionale. Riguardo al riparto del Fondo sanitario nazionale nel 2023 – anno in cui sono stati modificati i criteri – in regione è stato pari a 2.171 pro capite, con un incremento di 94 rispetto all’anno precedente, superiore alla media nazionale di 71. Secondo Gimbe nel 2024 l’Umbria ha ricevuto 2.232 euro pro capite, cifra superiore alla media nazionale di 2.181. I nuovi criteri di riparto, infatti, assicurano più risorse alle Regioni con popolazione più anziana e l’Umbria possiede un indice di vecchiaia “particolarmente elevato”.In Umbria l’aspettativa di vita è pari a 83,9 anni, media nazionale 83,4. Gimbe ha tracciato un quadro che rispetto  agli organici del personale sanitario a livello regionale, con dati migliori della media nazionale. In particolare nel 2023 in Umbria si registrano 14 unità ogni 1000 abitanti, media nazionale 11,9; 2,3 medici dipendenti ogni 1000 abitanti, media Italia 1,85; 5,99 infermieri dipendenti ogni 1000 abitanti, media Italia 4,7; il rapporto medici-infermieri è pari a 2,6, media Italia 2,54. Riguardo al Pnrr, dati Agenas al 30 giugno 2025, per le case della comunità: a fronte di una programmazione complessiva di 22, al 30 giugno 2025 sei hanno attivato almeno un servizio, cinque tutti quelli obbligatori di cui due con presenza di medici e infermieri. Il 100 per cento delle centrali operative territoriali sono pienamente funzionanti. Riguardo gli ospedali di comunità, a fronte di una programmazione di 16, al 30 giugno 2025 7 (44%) sono stati dichiarati attivi dalla Regione.