Ve lo do io il referendum, l’errore del centrodestra di personalizzare il voto di Assisi: la spallata non riuscita

Assisi e Monte Santa Maria Tiberina al centrosinistra, Amelia al centrodestra. E’ l’esito delle elezioni amministrative in Umbria. Il centrosinistra però ha trionfato nella contesa più importante, Assisi. La spallata del centrodestra non c’è stata. Il muro del centrosinistra non solo ha resistito ma per certi versi si è irrobustito. Il centrodestra ha perso il suo “referendum” su Assisi, la città di Stefania Proietti, da cui molti facevano dipendere la stessa sopravvivenza della governatrice. La vittoria netta di Stoppini però seppellisce le speranze del centrodestra e le archivia  come fossero ricoperte da una pietra tombale. L’idea della grande rimonta si è sfaldata appena sono arrivati i primi risultati dai seggi. Non basta la vittoria di Amelia per metabolizzare la sconfitta di Assisi. L’errore del centrodestra è stato quello di personalizzare il voto della città di San Francesco. Ha sopravvalutato il proprio consenso e ha sottovalutato il peso della governatrice nella propria città. Ha recitato un mantra senza supportarlo di argomentazioni. Essere uniti dal rancore personale non basta per convincere i cittadini. La storia corre, ma anche ricorre. La personalizzazione del centrodestra ha personalizzato a “favore” del centrosinistra. La tecnica del referendum potrà essere ridondante ma è, come tutte le scorciatoie, pericolosa. Oggi, come in passato,  perdere il biglietto della lotteria può sancire una crisi profonda.