Elezioni UniPg: Umbria Domani intervista il candidato Daniele Porena

Umbria Domani ha scritto a tutti i candidati alla carica di Rettore dell’Università degli Studia di Perugia – Paolo Carbone, Luca Gammaitoni, Massimiliano Marianelli, Daniele Porena e Marcello Signorelli – porgendogli 5 domande.  Si vota il 4 giugno e il 17 dello stesso mese per l’eventuale ballottaggio.

Il professor Daniele Porena, che ringraziamo, ha risposto al nostro invito.

1) Esponga brevemente ai nostri lettori il suo curriculum accademico

Sono Professore ordinario di Diritto costituzionale e pubblico nel Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università degli Studi di Perugia dove, in precedenza, ho ricoperto il ruolo di ricercatore universitario e di professore associato. Sono stato per oltre cinque anni delegato del Rettore per le riforme, il supporto legale e la semplificazione nonché membro, per delega rettorale, della Assemblea consortile di CINECA. Sono autore di quattro monografie (tra l’altro sui temi della protezione costituzionale dell’ambiente e su quelli della sostenibilità) e di oltre ottanta contributi in riviste scientifiche nazionali e straniere. Sono stato relatore in Italia e all’estero in numerosi congressi scientifici e sono membro della Commissione tecnica, nominata dal Ministro dell’Ambente, per la revisione della normativa nazionale in materia ambientale. Sono Direttore di Cisafa, Centro interistituzionale di Studi ed Alta formazione in materia ambientale costituito dall’Università degli Studi di Perugia e da Arpa Umbria. Sono membro del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Scienze giuridiche dell’Università degli Studi di Perugia e sono stato membro del Collegio dei docenti di numerosi Corsi e Master universitari per le materie giuridiche. Sono Visiting Professor presso la Faculté de Droit de l’Université Catholique de Lyon e sono membro del Comitato scientifico ed editoriale di prestigiose riviste scientifiche. Sono stato inoltre membro del gruppo di ricerca o responsabile di numerosi progetti di ricerca. Ho ripetutamente svolto attività didattiche, convegnistiche e soggiorni di studio all’estero (Francia, Spagna, Brasile, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti). Sono stato ripetutamente audito, in qualità di esperto, dalle Commissioni Affari costituzionali della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica ed ho anche svolto, per oltre dieci anni, la professione di avvocato, presso il Foro di Perugia, in ambito civile e amministrativo.

2) Perché ha deciso di candidarsi?

La scelta di candidarmi al ruolo di Rettore è stata maturata a seguito di un lungo periodo di servizio nel ruolo di delegato rettorale nel corso del quale ho avuto l’opportunità di maturare esperienze approfondite sul funzionamento della macchina universitaria. Ho ritenuto fosse questo il momento di mettere a disposizione della intera Comunità accademica questo patrimonio di esperienze e l’ho fatto attraverso un programma di governance largamente partecipato con la Comunità stessa.

3) Quali ritiene siano i punti qualificanti e innovativi del suo Programma?

Dobbiamo puntare sull’aggiornamento e sulla innovazione della nostra vita accademica: sia sul versante della didattica, sia su quelli altrettanto importanti della ricerca e della terza missione. Dovremo costituire delle piattaforme scientifiche solide e autorevoli, vale a dire grandi ecosistemi di ricerca, dedicati a temi cruciali quali ad esempio l’intelligenza artificiale, la sostenibilità e il cambiamento climatico e capaci di segnalare il nostro Ateneo tra le migliori eccellenze nazionali e internazionali. Dobbiamo insistere sui percorsi della internazionalizzazione favorendo la mobilità in entrata e uscita di docenti, studenti e personale TAB e CEL. Ancora, saranno indispensabili diffusi interventi di riqualificazione delle nostre strutture, per renderle più sicure e accoglienti. Inoltre, non dovremo assolutamente trascurare la necessità di assicurare adeguati percorsi di progressione nelle carriere e di reclutamento di giovani talenti. Il personale tecnico, amministrativo, bibliotecario e CEL attende poi interventi determinati, non più differibili, sul versante della negoziazione decentrata, del welfare aziendale e della formazione professionale. Infine, ma non per importanza, la sanità universitaria: è indispensabile definire, nel quadro di una nuova convenzione con la Regione, l’ambiente ottimale nell’ambito del quale possano più proficuamente svolgersi le attività assistenziali dei nostri clinici universitari.

4) Come pensa di ri-organizzare l’offerta formativa di un Ateneo generalista per aumentare le iscrizioni, limitare gli abbandoni dopo la laurea triennale e far fronte alla concorrenza delle università telematiche?

Come accennavo, la chiave di volta è rappresentata dalla innovazione. Dobbiamo intervenire aggiornando sia i contenuti sia le metodologie della nostra didattica. Quanto ai contenuti dobbiamo rafforzare i collegamenti tra i nostri corsi di studio e il mondo del lavoro e delle professioni: dobbiamo concorrere alla formazione dei cittadini del futuro ma, soprattutto, dobbiamo dare appunto un futuro a questi cittadini e per farlo dobbiamo munirli delle migliori competenze e conoscenze per affrontare con serenità e successo le sfide del mondo del lavoro. Quanto alle metodologie, ferma rimanendo la indiscussa identità tradizionale della nostra Università, dobbiamo – con tutta cautela, prudenza, dove possibile e dove didatticamente compatibile – iniziare a sperimentare anche alcune aperture alle nuove tecnologie dell’e-learning: questo ci renderebbe più competitivi nel contesto generale ma anche più inclusivi inquanto saremmo in grado di attrarre una platea di studenti – ad esempio fuori sede sotto determinate soglie reddituali e studenti lavoratori – che oggi si rivolgono altrove o, più semplicemente, perdono l’opportunità di fruire di un percorso di studi universitari.

5) Quali interventi sono presenti nel suo Programma a favore del personale TAB e per favorire l’ingresso di nuovi ricercatori e docenti?

Il personale TAB e CEL è – nel paragone con omologhi operanti presso altre amministrazioni – quello peggio trattato. Tale circostanza si riverbera in un esodo quotidiano e continuativo di nostre preziose risorse umane che prendono il largo verso altre amministrazioni. Colmeremo il divario ad oggi esistente attraverso una serie di interventi finanziariamente credibili nella parte variabile del fondo per la negoziazione decentrata e così, a cascata, sull’ampio spettro delle prestazioni accessorie. In particolare, realizzeremo questi interventi di rifinanziamento attraverso le capacità di bilancio registrate di anno in anno e in corrispondenza a interventi di riorganizzazione amministrativa nonchè attraverso le economie derivanti da interventi di efficientamento energetico (ai quali ho dedicato appositi approfondimenti nel mio programma). Per favorire l’ingresso di giovani ricercatori dobbiamo, tra l’altro, realizzare economie sul versante delle progressioni. Ciò è possibile, incrementando peraltro il numero delle progressioni stesse, attingendo alla disciplina normativa di cui all’art. 24 della legge Gelmini.