La rinascita di San Benedetto

NORCIA – La Basilica di San Benedetto a Norcia si appresta ad entrare nella fase due dei lavori. Dopo la rimozione delle macerie e la messa in sicurezza della parte esterna, ora verranno ripresi i lavori per portare via un cumulo di oltre tre metri composto da detriti e calcinacci che si trovano all’interno della chiesa, quasi completamente distrutta dalla scossa del 30 ottobre 2016. La soprintendente Marica Mercalli sulle colonne del Corriere dell’Umbria spiega che “è terminata la messa in sicurezza dell’esterno con il supporto delle squadre speciali dei vigili del fuoco, abbiamo puntellato l’abside e il transetto sinistro (quello che confina con il convento benedettino). Adesso riprende il lavoro di svuotamento del mucchio di macerie all’interno. Ma ora qual è il problema? Mano a mano che togliamo macerie che ad oggi hanno fatto da piede alla struttura dobbiamo contemporaneamente disporre una puntellatura interna, così come è stato già fatto per l’esterno. I La direzione dei lavori di recupero è affidata all’ingegnere Gaudio Modena professore ordinario dell’università di Padova. “Ci siamo rivolti al professor Modena – continua la dottoressa Mercalli – al quale abbiamo affidato il progetto e la messa in sicurezza della basilica, con una previsione di spesa che si aggira attorno agli 800mila euro”. Ancora si sta attendendo che dal ministero sblocchino i fondi. “Ci auguriamo che tutta questa fase sia contenuta nei tempi, al massimo quattro mesi ma oggettivamente dobbiamo fare i conti con i mesi peggiori dell’anno e con la possibilità di neve e pioggia. La nostra speranza – conclude la Mercalli – è quella di poter recuperare sotto le macerie altre opere da poter portare al laboratorio di restauro al Santo Chiodo, questo lo potremmo fare attraverso sondaggi puntuali e precisi”. La speranza è che possano riemergere opere come è già avvenuto con il ritrovo dell’affresco raffigurante secondo una prima lettura proprio il patrono d’Europa. Tale attività è portata avanti insieme ai tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e alcuni sponsor e con la Fondazione delle Casse di Risparmio dell’Umbria è aperto un dibattito sull’opportunità di istituire tre o quattro borse di studio per giovani restauratori umbri. Insomma, ora il cantiere si è rimesso in moto, ci vorrà pazienza, ma con la benedizione del Patrono d’Europa, i lavori per la ricostruzione della Basilica dovrebbero correre più spediti.

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