Prodotti dei terremotati e doni alle onlus, il Natale di solidarietà della Barton
PERUGIA – Nelle festività di quest’anno il Gruppo Barton ha scelto di dare un doppio valore alla solidarietà. La società Umbra leader nelle telecomunicazioni di fatti, ha deciso di vivere il Natale in maniera diversa, non facendo il solito cesto natalizio ai propri collaboratori, ma recandosi presso aziende agroalimentari di Norcia acquistando moltissimi prodotti tipici. Il valore aggiunto di questa iniziativa è che, oltre ad aiutare le aziende di Norcia per un pronto recupero economico del territorio, i prodotti acquistati sono stati poi destinati ad Istituti Onlus dell’Umbria e di altre regioni italiane. Mauro Bartolini socio fondatore insieme al fratello Silvano del Gruppo Barton, spiega come è nata l’iniziativa: “Durante il periodo nel quale analizzavamo quale presente Natalizio donare a tutti i collaboratori Barton, eravamo proprio nel pieno dell’emergenza terremoto, ed in un momento così intenso e colmo di emozioni ci sembrava doveroso fare un gesto, un passo concreto verso le popolazioni colpite dal sisma , pertanto abbiamo creduto che un atto di aiuto e solidarietà fosse dovuto per la scelta del regalo aziendale natalizio 2016, poi all’interno di questa iniziativa abbiamo voluto fare un passaggio ulteriore , destinare il tutto ad Istituti che ospitano persone in difficoltà.
Gli Istituti aderenti all’iniziativa, tra cui l’Istituto Serafico di Assisi e la Comunità Capodarco di Perugia hanno ricevuto i doni da una delegazione di “Bartoniani” che si è recata personalmente per la consegna durante il periodo natalizio. “Siamo molto felici del sorriso che ha generato questo nostro gesto , grazie anche alla partecipazione di nostri collaboratori che hanno attivamente preso parte all’iniziativa con l’intento di tenere viva la speranza di una rapida rinascita dei territori colpiti dal sisma, e trattandosi poi di realtà della nostra regione abbiamo sentito l’esigenza di far sentire la nostra vicinanza come imprenditori alle aziende in difficoltà – conclude Mauro Bartolini .