Ad Assisi la presentazione del libro “Il bambino del treno” di Paolo Casadio

ASSISI – Lo scrittore Paolo Casadio sarà venerdì 6 aprile ad Assisi, al Teatro del Convitto Nazionale “Principe di Napoli”, alle ore 17.30, per presentare il suo ultimo romanzo “Il bambino del treno” (Ed. Piemme) che propone le vicende della famiglia Tini negli anni bui del ventennio fascista e il cui destino si intreccia con gli effetti delle legge razziali in Italia. Le vite di Giovanni, capostazione nella piccola stazione ferroviaria montana di Fornello, della moglie Lucia, del loro unico figlio Romeo e del fedele cane Pipito vengono stravolte nel dicembre 1943 dall’arrivo di un treno che trasporta uomini, donne, anziani, bambini e bambine ebrei, diretto ai campi di sterminio. Fra loro c’è una bambina, Flavia.

A introdurre e presentare il pluripremiato scrittore ravennate e il suo “indimenticabile” romanzo sarà Rita Imperatori; le letture sono a cura di Silvana Lavelli. La presentazione di “Il bambino del treno” è organizzata nell’ambito di “Mirabilia – Storie di luoghi, persone, cibo. Speciale Libri”.

IL BAMBINO DEL TRENO – Sinossi

di Paolo Casadio

Un padre e un figlio. una lotta contro il tempo, per salvare chi si ama.

Prendere la decisione, perché altre non ce ne sono: sabotare il treno, impedirne in qualsiasi modo la ripartita, poiché non esiste un loro, un suo, un mio: soltanto un nostro.

Il casellante Giovanni Tini è tra i vincitori del concorso da capostazione, dopo essersi finalmente iscritto al PNF. Un’adesione tardiva, provocata più dal desiderio di migliorare lo stipendio che di condividere ideali. Ma l’avanzamento ottenuto ha il sapore della beffa, come l’uomo comprende nell’istante in cui giunge alla stazione di Fornello, nel giugno 1935, insieme alla moglie incinta e a un cane d’incerta razza: attorno ai binari e all’edificio che sarà biglietteria e casa non c’è nulla. Mulattiere, montagne, torrenti, castagneti e rari edifici di arenaria sperduti in quella valle appenninica: questo è ciò che il destino ha in serbo per lui. Tre mesi più tardi, in quella stessa stazione, nasce Romeo, l’unico figlio di Giovanni e Lucia, e quel luogo che ai coniugi Tini pareva così sperduto e solitario si riempie di vita. Romeo cresce così, gli orari scanditi dai radi passaggi dei convogli, i ritmi immutabili delle stagioni, i giochi con il cane Pipito, l’antica lentezza di un paese che il mondo e le nuove leggi che lo governano sembrano aver dimenticato.

Una sera del dicembre 1943, però, tutto cambia, e la vita che Giovanni, Lucia e Romeo hanno conosciuto e amato viene spazzata via. Accade quando un convoglio diverso dagli altri cancella l’isolamento. Trasporta uomini, donne, bambini, ed è diretto in Germania. Per Giovanni è lo scontro con le scelte che ha fatto, forse con troppa leggerezza, le cui conseguenze non ha mai voluto guardare da vicino. Per Romeo è l’incontro con una realtà di cui non è in grado di concepire l’esistenza. Per entrambi, quell’unico treno tra i molti che hanno visto passare segnerà un punto di non ritorno.

L’AUTORE . Paolo Casadio. Nato a Ravenna nel 1955, s’interessa da anni alla lingua, ai racconti e alla storia della sua terra.È sposato, ha un figlio emigrato in Francia e abita a Gόdo, un paesino della bassa ravennate.

Scorrendo la vita si affeziona all’espressività del dialetto romagnolo e alle ricerche storiche sui giornali d’epoca, maturando la consapevolezza del distacco, se non collisione, tra la vita quotidiana e la Storia con l’esse maiuscola delle prime pagine. Esordisce come coautore con il romanzo Alan Sagrot (Il Maestrale, 2012). La quarta estate, pubblicata da Piemme, ambientato a Marina di Ravenna nel 1943, il suo primo romanzo come autore singolo, ha riscosso grande successo di critica ed è stato insignito di numerosi premi: premio “Ravenna e le sue pagine 2015”, premio “Il Delfino – Marina di Pisa 2015”, premio letterraio internazionale “Montefiore 2015”, premio speciale opera prima “Cinque Terre-Golfo dei Poeti 2016”, premio della giuria al concorso internazionale “Città di Pontremoli 2016”, premio speciale “Cattolica 2016”, premio letterario “Massarosa” per opera prima, Contropremio “Carver” 2017, Premio “Francesco Serantini” 2017.

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