Montefalco, torna a risplendere la Madonna col Bambino delal Chiesa della Madonna delle Grazie

MONTEFALCO – Torna a risplendere la Madonna col Bambino, l’affresco attribuito al pittore montefalchese Francesco Melanzio il 4 marzo 1510, custodito nella Chiesa della Madonna delle Grazie di Montefalco, già Chiesa di San Lorenzo.

L’affresco è stato recentemente restaurato grazie ad un progetto proposto dall’Accademia per la Storia, l’Arte e la Cultura locale di Montefalco e dalla parrocchia di San Bartolomeo. L’iniziativa è stata cofinanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, dalla stessa parrocchia, dall’Accademia e da numerosi cittadini particolarmente legati e devoti alla Madonna delle Grazie.

L’intervento di restauro dell’apparato decorativo della cappella situato nell’abside della Chiesa, rilevatosi particolarmente complesso, è stato eseguito dalla restauratrice Silvia Tardioli con la supervisione della  dottoressa  Margherita Romano e successivamente del dottor Giovanni Luca Delogu, funzionari della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria.

La chiesa della Madonna delle Grazie completamente ristrutturata al suo interno, verrà riconsegnata alla città sabato 13 ottobre alle 16,30 alla presenza di monsignor  Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto-Norcia, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Giampiero Bianconi, del sindaco e senatore Donatella Tesei, del parroco di  Montefalco Don Vito Stramaccia, del presidente dell’Accademia Giorgio Leoni.

Anticamente la chiesa fu parrocchiale, dedicata a San Lorenzo, documentata dal XIII secolo in poi. La visita pastorale del 1713 vi ricorda un dipinto raffigurante la Madonna con Bambino; si tratta molto probabilmente dell’immagine che  “prodigiosamente si rimostrò “ il 7 agosto del 1769.  I numerosi miracoli attribuiti alla sacra immagine portarono a far intitolare la Chiesa con il nome di Madonna delle Grazie.

Venne ampiamente restaurata nel 1907. Di recente, nella casetta quattrocentesca contigua, è stata scoperta l’antica facciata romanica e quel che resta del semplice portale a due ghiere e a tutto sesto.

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