La Quaresima della politica

di Pierluigi Castellani

L’inizio della quaresima sembra che abbia effetti anche sulla politica. E’ un periodo di riflessione con toni grigi di incertezza. C’è innanzi tutto il quadro internazionale , che appare squassato non soltanto dalle guerre, ancora in atto nel medioriente, ma anche  dalle ambiguità e dalle irresolutezze che l’elezione di Trump sta diffondendo nel mondo. Infatti non ci sono solo i muri minacciati dal nuovo Presidente americano ma anche le sue prime mosse in politica internazionale, a volte incoeerenti. Quale saranno i rapporti tra USA e Russia, quale sarà il futuro della NATO che fino ad ora ha dato stabilità e sicurezza soprattutto ai paesi dell’Europa orientale, quali saranno i rapporti tra gli USA e l’Europa, già di suo in difficoltà, come alla fine saranno definiti i rapporti tra tutto il mondo occidentale e la Cina dopo i roboanti proclami di Trump contro le aperture commerciali già in parte definite con trattati ? Insomma ce ne è abbastanza per non stare tranquilli ; il mondo si stava già assestando con un centro gravitazionale assicurato dalla continuità in politica estera dell’America, quando questo sicuro ancoraggio sembra venir meno. E poi sul fronte interno esistono non poche difficoltà. Il passaggio tra il governo Renzi e il governo Gentiloni, pur nella continuità con il primo, elementi di incertezza li sta gettando sulla politica italiana. Non si sa quale sarà alla fine la legge elettorale con la quale si andrà a votare e quando. La scissione nel PD e l’ulteriore frantumazione a sinistra renderà difficile una ricomposizione dell’area del centrosinistra. Come non preoccuparsi quando alcuni degli scissionisti dem e qualche leader di SI  dicono che il centrosinistra si potrà ricomporre  soltanto quando il PD non sarà più guidato da Renzi. Come possono queste idee essere coerenti con una delle motivazioni più forti che si è voluto dare  alla scissione e cioè quella  di voler allargare il campo de centrosinistra ?

Ma anche il centrodestra ha i suoi problemi. FI rivendica la sua appartenenza al Partito Polare Europeo, ancoraggio a cui si affidano anche coloro che vogliono rifondare il campo dei cosiddetti moderati, quando la Lega di Salvini e i FDI della Meloni vogliono invece disancorarsi dall ‘Europa e dall’euro. Il quadro politico appare quindi abbastanza triste. Si affacciano nuovi partiti e nuovi movimenti, ci sono alcuni che auspicano un ritorno alla frammentazione della legge elettorale proporzionale, mentre il quadro economico registra per l’Italia una ripresa molto debole, che si attesta all’incirca sul 1% del Pil. La politica sembra avere corto respiro, attestandosi sul quotidiano senza affrontare le grandi sfide del futuro e senza dare segni che possano riavvicinare i cittadini, e soprattutto i giovani, alla politica. Del resto il confronto politico anziché sui programmi e sulle idee si sta avvitando intorno ad una continua polemica sulle inchieste in corso, sperando che quanto emerge dai media possa delegittimare l’avversario, dimenticando che uno dei capisaldi della nostra carta costituzionale sta nella presunzione di innocenza per chiunque non sia stato condannato in via definitiva, adducendo così un altro elemento di barbarie al confronto politico. Infine c’è il congresso del PD, che terminerà solo il 30 aprile, ma che nel frattempo tiene impegnata la politica con le presunte tessere false riscontrate in qualche località del Sud Italia, facendo dimenticare che il tesseramento del PD sta rilevando la vitalità di questo partito, che sa attrarre ancora i cittadini ad iscriversi e facendo passare in seconda linea che il congresso sarà invece una grande assise in cui si discuteranno linee e si offriranno  soluzioni e speranze per il futuro del nostro paese. Quale altra forza politica in Italia sta meritando altrettanta attenzione ? E’ per questo che, affidandoci al fatto che dopo la quaresima ci sarà la Pasqua, ci auguriamo che il PD con il suo congresso sappia ridare cittadinanza alla grande e vera politica nel nostro paese.

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