Sogno da sindaco, dopo Presciutti (Gualdo) è la volta di Landrini (Spello): ci pensa Cherubini (Panicale). Scontro a Gubbio

Dopo Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino, c’è un altro sindaco che cercherà la riconferma per la terza volta. Il governo ha rivisto le norme riguardanti il limite al numero dei mandati per i sindaci e c’è chi prende al volo questa opportunità. Il nuovo decreto prevede un limite non più di due mandati per i comuni tra i 5 e 15 mila abitanti ma di tre. In queste ore la coalizione “Insieme per Spello”, centrosinistra, ha ufficializzato la candidatura del sindaco uscente, Moreno Landrini. La stessa assemblea del Partito Democratico, dove milita da anni il sindaco, ha espresso all’unanimità il proprio sostegno. Landrini, attualmente anche vicepresidente della provincia di Perugia, ha detto che questa terza candidatura a sindaco sarà “l’occasione per completare quanto iniziato”. C’è poi un terzo sindaco dell’Umbria che potrebbe decidere di beneficiare del decreto sul terzo mandato. Si tratta di Giulio Cherubini, primo cittadino di Panicale, comune del Trasimeno con più di cinquemila abitanti. Nelle prossime ore potrebbe assumere la stessa decisione dei colleghi Presciutti e Landrini e avviarsi a tagliare il prestigioso traguardo dei quindici anni di sindacatura. Tre sindaci del Pd che beneficiano del decreto del Governo Meloni e che, salvo sorprese elettorali, resteranno altri cinque anni a guidare le proprie comunità. Acque, invece, agitate a Gubbio dove nei due schieramenti si fa fatica a trovare una via d’uscita. Il centrodestra ha scelto il suo candidato sindaco: sarà Vittorio Fiorucci che potrà contare sul sostegno di Fdi, Lega e Fi. Resta però in piedi la candidatura dell’ex deputato di Forza Italia Rocco Girlanda. Per lui sarebbero già pronte alcune liste civiche . Nel centrosinistra il clima resta teso con due candidature sul tavolo delle forze politiche: Alessia Tasso, attuale vicesindaco, e Leonardo Nafissi. La prima rappresenta la continuità con l’attuale giunta Stirati mentre il secondo una scelta di cambiamento rispetto agli ultimi dieci anni di amministrazione.