Perugia, cellula di spaccio a Monteluce: un palestinese e un tunisino in manette

PERUGIA -Avevano  monopolizzato lo spaccio al dettaglio di cocaina ed eroina nel quartiere Monteluce di Perugia: un continuo flusso di assuntori di droga durante tutto l’arco delle giornate destava ogni giorno preoccupazione ai residenti dello storico quartiere che si erano rivolti ai carabinieri di Perugia per segnalare queste anomalie e chiedere aiuto. Dopo circa tre mesi, una paziente e minuziosa indagine condotta dalla Stazione di Fortebraccio della Compagnia Carabinieri di Perugia ha sradicato dal territorio un importante sodalizio criminale composto da un 32enne palestinese e un 36enne tunisino, ben inseriti nelle pieghe sociali del capoluogo umbro da circa due anni e artefici di un importante covo di spaccio, tale da “ingolosire” assuntori italiani di droga provenienti anche dalle regioni limitrofe.

L’attività, sviluppata dai carabinieri della Stazione dal mese di marzo al mese di maggio 2016, si è articolata su metodi tradizionali caratterizzati da pedinamenti, osservazioni, testimonianze, analisi. I militari dopo aver individuato l’abitazione dei due delinquenti hanno svolto di giorno e di notte svariati servizi di osservazione, identificando man mano tutti gli assuntori che facevano visita al covo: 12 gli assuntori, dell’età compresa tra i 30 e 50 anni, identificati e segnalati alle Prefetture competenti, provenienti da Arezzo, Città di Castello, Città della Pieve, Gubbio, Montepulciano, Montefiascone e Pesaro. L’attività di analisi del traffico telefonico dei due soggetti ha consentito di dimostrare come questi riuscissero a spacciare ogni settimana almeno 3-4 dosi di eroina e cocaina. I due spacciatori comunicavano con gli assuntori tramite sms concordando anche il prezzo della dose, che si aggirava tra i 40 e i 50 euro. L’incontro per la cessione non era mai lo stesso: da Monteluce si passava a Casaglia, oppure a Ponte Felcino o addirittura, in maniera fugace, per strada a bordo di un’ autovettura. Dalle testimonianze degli acquirenti i militari dipendenti della Compagnia di Perugia hanno fatto risalire l’attività di spaccio fino al 2014.

Tutti questi elementi indiziari hanno consentito al G.I.P. di Perugia, su richiesta della locale Procura, di emettere le due misure cautelari in carcere nei confronti dei due spacciatori che sono attualmente detenuti. Nel corso dell’indagine e delle perquisizioni effettuate sono stati sequestrati i numerosi telefoni cellulari (utilizzati per i contatti telefonici con gli assuntori), bilancini di precisioni, sostanza da taglio, materiale per il confezionamento, e la somma di circa 3.000 euro in contanti. I due extracomunitari, di cui uno (il tunisino di 36 anni) anche regolare con il passaporto, erano riusciti per diverso tempo ad eludere i controlli delle forze dell’ordine anche perché disponevano di nascondigli esterni alla loro abitazione situata nella frazione di Monteluce in via del Giochetto, ovviamente fino a qualche giorno fa, quando sono caduti nella rete dei carabinieri della stazione di Perugia-Fortebraccio.

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