Perugia, eroina nell’ano e a casa un laboratorio per lo spaccio: arrestato marocchino

PERUGIA – Aveva la droga dell’ano e un vero armamentario per lo spaccio di droga. Per questo è stato arrestato il marocchino fermato dalla polizia durante un controllo in prossimità dello svincolo di Balanzano.  Alla guida c’era un marocchino, noto alle forze dell’ordine e irregolare sul territorio nazionale, nonché pluripregiudicato, che viaggiava con la compagna incinta.

Insospettiti, i poliziotti hanno perquisito il veicolo e accompagnato al Silvestrini l’uomo, per accertamenti sanitari. L’esame radiologico ha dimostrato che i sospetti erano fondati: dall’esame radiologico è stato visto che, nel cavo rettale del marocchino, c’era un corpo estraneo, poi espulso e consistente in un ovulo termosaldato contenente “eroina” per un peso di 50grammi. Il giovane è stato immediatamente tratto in arresto nella flagranza del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ma non è tutto.

Perquisita anche la casa della ragazza, a Gualdo Tadino. Qui la polizia ha riscontrato un laboratorio per il confezionamento di dosi:  buste di sostanza da taglio (mannite), piccoli involucri di cellophane pronti per essere riempiti e saldati, bilancino di precisione, oltre al sicuro ricavato di tale attività, una la somma di Euro 1500 circa in contanti in banconote da piccolo taglio delle quali, ovviamente, né la padrona di casa né il suo compagno hanno saputo dare giustificazione, essendo disoccupati e privi di qualsiasi forma di reddito. In casa avevano anche due computer portatili, probabilmente frutto di ricettazione. La polizia ha perquisito anche il domicilio perugino dell’uomo.  All’interno non è stato trovato stupefacente o materiale per lo spaccio, diligentemente lasciato a Gualdo, ma sono state rinvenute altre banconote per ulteriori 3700 euro e soprattutto un ospite: nell’appartamento vi era un tunisino, amico del marocchino arrestato, ben conosciuto dagli uomini della Mobile in quanto con diversi precedenti penali e provvedimenti di espulsione, attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione in Questura.

Denunciata anche la compagna, per violazione dell’art. 73 del DPR. 309 del 1990 in concorso, ed entrambi sono stati deferiti per ricettazione: per uno dei due computer, immediati accertamenti hanno consentito di individuare la titolare che ne aveva denunciato il furto soltanto qualche mese fa, e sono state avviate le procedure per la restituzione. Il marocchino arrestato è stato anche denunciato per guida senza mai averne conseguito il titolo.

 

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