Perugia, maxi blitz dei Carabinieri: scoperto opificio cinese in pessime condizioni

PERUGIA – Nei giorni scorsi i carabinieri di Perugia hanno eseguito svariati controlli di natura amministrativa agli esercizi pubblici a tutela della salute dei consumatori e dei lavoratori. Le ispezioni, finalizzate alla verifica del rispetto della normativa in materia di sicurezza e salute sul posto di lavoro e al contrasto del lavoro nero, sono state curate da una task force composta da carabinieri della Compagnia di Perugia, del N.A.S., del N.I.L. e dal personale specializzato della Direzione Territoriale del Lavoro di Perugia. Due denunce a piede libero e oltre 20.000 euro di multa è l’esito dei controlli. Un controllo è avvenuto in una macelleria etnica di Ponte San Giovanni: il blitz degli uomini dell’Arma è avvenuto a seguito di alcune segnalazioni di cittadini relative al particolare stato dei locali. Le accurate ispezioni hanno consentito di elevare al proprietario, un marocchino di 50 anni, una cospicua contravvenzione di 5.500 euro per il pessimo stato di conservazione degli alimenti e per l’inadeguatezza igienico-sanitaria dei locali, risultati palesemente sporchi, in pessimo stato di conservazione anche la carne stipata nella cella frigorifera. Inoltre lo stesso è stato deferito per aver alle dipendenze a “nero” un dipendente. Nel corso dell’identificazione degli avventori, inoltre, i carabinieri hanno denunciato un marocchino poiché irregolare sul territorio nazionale avviando nei suoi confronti l’iter per l’espulsione.

Proprio vicino alla macelleria, a seguito di una ricognizione più approfondita, i militari hanno fatto accesso in un capannone scoprendo l’esistenza di un opificio cinese. Una volta entrati hanno potuto constatare la presenza di 13 cittadini cinesi che in pessime condizioni lavorative erano intenti ad effettuare lavori di cucitura per un importante marchio locale.  La proprietaria, una cinese di 30 anni, è stata sanzionata amministrativamente proprio per aver impiegato a “nero” i suoi concittadini e pertanto dovrà pagare una multa di 16.600 euro.

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