Addio a Berlusconi, l’establishment umbro al funerale: cosa succede ora in Umbria. Forza Italia rischia di sbriciolarsi

A portare l’ultimo saluto a Silvio Berlusconi, ieri a Milano, c’era anche una folta delegazione dell’Umbria. Naturalmente il gruppetto più numeroso era quello di Forza Italia guidato dal coordinatore regionale Andrea Romizi. Insieme al sindaco di Perugia c’erano la presidente della provincia di Terni Laura Pernazza, l’assessore regionale Roberto Morroni, i parlamentari Raffaele Nevi e Catia Polidori, l’ex senatrice Fiammetta Modena e alcuni amministratori locali. La delegazione umbra ha raggiunto Milano in treno, la maggior parte con il Frecciarossa. Con loro anche la governatrice dell’Umbria Donatella Tesei. Dopo la fase del dolore e lutto ora arriva però il momento più delicato: l’eredità politica. Oggi ciò che resta in Umbria della creatura di Silvio Berlusconi vale circa il 7% dei voti di chi continua a recarsi alle urne. Per l’esattezza 6,8%, percentuale ottenuta alle ultime elezioni politiche nella circoscrizione Umbria. Non irrilevante, certo. Ma non tale da cambiare gli equilibri nell’attuale panorama umbro. Per Andrea Romizi la scomparsa di Silvio Berlusconi “ci mette al cospetto di una nuova fase storica e politica che dovremo affrontare con responsabilità e coraggio”. Più netto il deputato ternano Raffaele Nevi: “Sarebbe criminale solo pensare che ora Forza Italia possa finire”. Posizioni che al momento sembrano tracciare una sola strada: andare avanti nell’unità senza destabilizzare il partito. Tutto risolto, quindi ? Naturalmente no. L’impressione di molti è che si sia chiusa un’epoca politica. E forse anche la storia di un partito, Forza Italia, fondato da Berlusconi e legato alla figura del suo leader carismatico. Nel futuro immediato sarà Antonio Tajani a guidare il partito, in quanto già coordinatore nazionale. Ma, il suo sarà un ruolo molto provvisorio e a scadenza. La partita in realtà si gioca su vari fronti e il partito degli scontenti rischia di crescere con il passare dei giorni. Non sarà semplice farsi carico di una pax. Saranno mesi caldi i prossimi, soprattutto a livello locale. Nel frattempo il vicepresidente della giunta regionale, Roberto Morroni, ha presentato la nuova associazione politica “L’Officina”, un luogo “dove si possa parlare di politica nel modo necessario e fondamentale, fatto di persone che guardano al riformismo come metodo di governo”. Nevi, così come la Pernazza, sono pronti a sostenere la leadership del vicepremier Antonio Tajani . Il ruolo e il peso di Romizi, invece, è una incognita e non è affatto certo che riesca a tenere le redini. L’altra deputata, la tifernate Catia Polidori, spera invece in un ruolo importante di Marta Fascina che avrebbe legato molto con la vera nuova padrona di Fi, Marina Berlusconi. Sono scenari molto diversi quelli che si prospettano e nessuno può dire oggi quale diventerà realtà. Dubbi, speranze, timori: per ora non ci sono risposte definitive. Non è da escludere però che già dai prossimi mesi, in Umbria,  una parte della truppa forzista possa essere tentata dalle sirene di altri partiti. Uno smottamento che potrebbe iniziare già prima delle prossime elezioni amministrative.