Anche in Umbria studi medici di famiglia affollati: corre l’influenza. Covid sotto traccia senza tracciamento

Per il momento si tratta più che altro di virus simil-influenzali, meno pesanti negli effetti rispetto all’influenza vera e propria, che non è entrata ancora nell’effettiva fase epidemica ma che potrebbe diventare prevalente prima di Natale quando le temperature si abbasseranno ulteriormente. E’ questo lo scenario prospettato dai medici dopo il boom di questi giorni. Anche in Umbria gli studi medici di famiglia sono affollati: tanti casi di raffreddamento, malanni da virus parainfluenzali e influenza vera e propria che comincia a correre. Sull’altro virus, quello del Covid, si viaggia un pò al buio senza tracciamento visto che quasi nessuno fa più il tampone. La nota negativa in Umbria, un pò come nel resto del Paese, sono i vaccini: quelli dell’influenza vanno bene, quelli del Covid male. In Umbria il mese di novembre e l’inizio di dicembre sono più o meno in linea con il boom dell’anno scorso. C’è tantissima gente a letto con i sintomi e i casi sono destinati ad aumentare con l’abbassamento delle temperature. Anche gli ospedali della regione iniziano a registrare un buon numero di accessi al Pronto soccorso dovuti all’influenza che colpisce soprattutto gli anziani. Meno chiara la situazione del Covid, per ora sotto controllo, anche se dal tam-tam gli attualmente positivi in Umbria sarebbero molti. Del resto, come tutte le malattie respiratorie, quando arriva la stagione invernale e quando soprattutto si sta di più in ambienti chiusi la trasmissione del virus è più facile. A preoccupare è il fatto che da un lato il virus sta circolando nuovamente in maniera importante e dall’altro non abbiamo un’adeguata copertura vaccinale soprattutto nelle persone anziane, fragili e categorie a rischio. Secondo un dato, abbastanza indicativo, in Umbria sono circa trentamila i residenti a letto con l’influenza così come è visibile, dalle assenza nei posti di lavoro e scuole, un significativo incremento dei contagi da Covid 19. Infatti, in una settimana è cresciuta l’incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti. Dati non allarmanti ma che impongono di non abbassare la guardia per evitare di mettere pressione agli ospedali umbri. “La vaccinazione – ha ricordato l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto – è lo strumento più efficace e sicuro per prevenire l’influenza e ridurre eventuali complicazioni. I cittadini umbri hanno dimostrato sensibilità e consapevolezza su questa tematica, come dimostrano i dati dello scorso anno che pongono la nostra regione al primo posto per copertura con vaccino antinfluenzale degli over 65 (68,7%) e per copertura vaccinale sul totale della popolazione (23,6%). Voglio rinnovare l’appello di proteggersi dall’influenza stagionale, che anche quest’anno circolerà contemporaneamente ad altri virus respiratori e al Sars-CoV 2per ridurre il rischio di complicanze per se stessi, per i propri familiari e per tutte le persone fragili con cui possiamo entrare in contatto”.