Regione, buoni pasto agli assistenti dei gruppi consiliari: la Corte dei Conti chiede di restituire 15 mila euro

La Corte dei Conti chiede ai gruppi consiliari della Regione di restituire 15 mila euro spesi per “l’acquisto di buoni pasto” per il personale assunto. La ragione è semplice, almeno per i magistrati contabili: i buoni pasto sono consentiti solo per i dipendenti di ruolo che fanno rientri pomeridiani. Non possono, invece, essere dati ad assistenti e portaborse. In tutto vengono chiesti indietro 15.244 euro: 11 mila euro sono i soldi che deve ridare il gruppo della Lega, 1.473 euro il gruppo “Patto Civico” di Andrea Fora, 1.327 euro il Movimento 5 Stelle, 1.466 euro Fratelli d’Italia, 169 euro il Pd. La Corte dei Conti, sezione di controllo, sottolinea che “non è stata prodotta alcuna previsione contrattuale che abbia previsto l’erogazione dei buoni pasto nell’ambito della contrattazione con il singolo dipendente ovvero mediante applicazione, al singolo rapporto di lavoro, della previsione contenuta, quale obbligo o facoltà datoriale, nei contratti collettivi di lavoro”. In poche parole per i giudici contabili le spese per i buoni pasti “pur astrattamente ammissibili, non sono supportate, nel caso concreto, dal presupposto legittimante, costituito dalla specifica previsione contrattuale del beneficio del buono pasto”. Ai gruppi consiliare resta ora di decidere la strada da intraprendere: contestare le conclusioni e argomentazioni dei giudici contabili oppure restituire i soldi richiesti.