Grande successo per il primo raduno della Befana in rosa

Grande successo per la prima edizione del raduno della “Befana in Rosa”, organizzato dall’associazione Vivo a Colori con il patrocinio Fondazione per l’Istruzione Agraria in Perugia e del Comune Di Marsciano. Due giornate di iniziative con le anziane vecchiette che hanno animato alcune zone di Masciano e Perugia. Nel primo pomeriggio di giovedì 5 gennaio la Befana Ambra ha organizzato alla Rocca di Sant’Apollinare di Marsciano un laboratorio creativo dedicato ai bambini con colorazione delle calze, bolle di sapone e  letture di fiabe. Alle 18 gli ospiti sono stati raggiunti dagli Zampognari della Banda di Pietrafitta Lo Smeraldo che hanno suonato accogliendo le Befane in rosa, arrivate nella piazza della Rocca su macchine d’epoca grazie alla collaborazione con Simone Felicini. Sul posto anche l’accompagnamento musicale a cura di Paolo Bertolini e lo street food a km 0 con Le Olivastre.

Dopo cena le simpatiche vecchiette hanno preso parte alla tombolata organizzata dalla Pro Loco Capanne di Perugia e hanno portato a tutti i presenti calze e dolcetti. Il pomeriggio successivo (6 gennaio), infine, le Befane hanno fatto una tappa in piazza Martinelli a San Sisto, realizzata in collaborazione con il centro socio culturale “Il Sole” e l’associazione dei rioni del carnevale.

Gli eventi sono stati realizzati grazie alla collaborazione di Amico Soluzioni, Paola Santantoni con Crazing, Castle Jazz – Sant’Apollinare e sezione Soci Coop Perugia 3.

Vivo a Colori, nata da meno di un anno da un’idea della presidente Claudia Maggiurana, ha molteplici obiettivi. Essere di sostegno al reparto di Breast Unit dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia (effettuando delle donazioni), alle donne colpite da cancro al seno e alle loro famiglie, organizzando una serie di appuntamenti per dare un supporto psicologico ed interattivo (come dei corsi di arte, di taglio e cucito, sedute di lettura…) di cui hanno bisogno per non sentirsi abbandonati. Tra le prime finalità c’è quella di contribuire all’acquisto del presidio elettromedicale, una modernissima apparecchiatura per il tatuaggio medicale. Si tratta di un dispositivo tecnologico con touch screen collegato ad un manipolo che è in grado di eseguire diversi tipi di trattamenti tra cui la ricostruzione non chirurgica dell’areola mammaria e del capezzolo, in modo da ridisegnare in maniera quanto più possibile simile al passato il seno operato.