Seminario Upi, la consigliera Michelini porta a Ravenna l’esperienza della Stazione unica appaltante della Provincia di Perugia

PERUGIA – Duecentotrenta procedure, per appalti relativi a lavori, servizi forniture, per un importo complessivo di oltre 150 milioni di euro nel biennio 2016-2018: sono i dati della Stazione Unica Appaltante della Provincia di Perugia rispetto ai 29 Comuni e i due Enti pubblici (Università per Stranieri di Perugia e Etab, “La Consolazione” di Todi) convenzionati. I dati sono stati portanti alla ribalta nazionale dalla Consigliera provinciale Letizia Michelini che, su delega del Presidente Luciano Bacchetta, partecipa al Seminario in corso a Ravenna, promosso dall’UPI (Unione Province italiane) sul tema: “Quadro finanziario e programmi di investimento per le Province nel triennio 2019/2021”.

La Stazione appaltante (SUA) rientra tra le funzioni fondamentali delle Province previste dalla legge Delrio e prevede la possibilità di un contributo da parte dei Comuni per il servizio svolto. “La Provincia di Perugia – ha spiegato la Consigliera Michelini – ha deciso di esonerare da tale contributo i 16 Comuni convenzionati, con popolazione inferiore ai 5mila abitanti per andare incontro alle difficoltà economiche in cui si dibattono le piccole realtà del territorio provinciale. La SUA che svolge una serie di attività specializzate che vanno dalla collaborazione con gli Enti aderenti per la redazione degli atti tecnici propedeutici alla gara, alla stesura degli atti di gara, allo svolgimento vero e proprio delle procedure di gara, si configura quindi come elemento importante di crescita e sviluppo del territorio di competenza liberando investimenti alla base dello sviluppo di intere aree considerando che all’attività svolta per altri Enti vanno aggiunti gli appalti banditi dalla Provincia per le proprie funzioni fondamentali quali lavori stradali, edilizia scolastica e servizi interni. La Provincia di Perugia – ha dichiarato ancora la Michelini – ha da subito creduto nel ruolo che il nuovo Ente di Area Vasta gli assegnava, cioè quello di supporto e coordinamento dell’attività dei Comuni del proprio territorio, a ciò destinando le ridotte risorse che la riforma gli aveva lasciato, superato il punto di maggior criticità che l’Ente ha affrontato. Vista la crescente richiesta di convenzione sia da parte dei Comuni che da altre realtà locali, enti pubblici, ma anche società partecipate, bisogna mettere a frutto il lavoro sin qui svolto in questo fondamentale settore e consentire alla Provincia, tramite la SUA, di svolgere a pieno il ruolo che si è ritagliata negli ultimi anni riassegnando alle Province adeguate risorse, sia umane che finanziarie per l’assolvimento dei propri importanti compiti istituzionali”.