25 APRILE, l’importanza di una data

di Pierluigi Castellani

Le celebrazioni in tono minore, cui costringe l’emergenza sanitaria, non devono ridurre ad una lontana memoria, o peggio ad una abitudinaria e retorica routine, la ricorrenza del 25 aprile. Il tricolore che gli italiani orgogliosamente issano sui propri balconi a segnare la volontà di riscatto in questo momento in cui il pericolo del contagio pandemico fa riscoprire a tutti noi l’appartenenza ad un comune destino, deve ricordare che proprio all’insegna di quella bandiera il 25 aprile di 75 anni fa’  gli italiani  ritrovarono con la libertà il sentimento della patria come valore indivisibile, che unisce l’appartenenza ad una storia comune all’insopprimibile aspirazione alla libertà ed alla democrazia. Di questo deve essere fatta memoria alle nuove generazioni perché non diano per scontati e perennemente acquisiti i valori sanciti dalla nostra costituzione, che invece debbono essere conquistati e riaffermati ogni giorno. Anche oggi si possono correre i pericoli di una regressione rispetto alla storia di questi 75 anni di pace e democrazia assicurati al nostro paese dalla liberazione dalla tragedia del nazifascismo. Si avverte anche ora il permanere di rigurgiti di antisemitismo e di razzismo e la presenza dello strisciante pericolo di quel nascosto autoritarismo, che è dietro alla suggestione che si possano risolvere i complessi problemi della società in cui viviamo con un’incondizionata delega a chi si propone semplicisticamente come rapido risolutore, capace di superare il fastidio dei ritmi, a volte lenti, di un governo a democrazia diffusa come la nostra. C’è poi il pericolo  che la giusta riscoperta del patriottismo, riproposta con vigore da Carlo Azeglio Ciampi, nasconda un esasperato nazionalismo, che invece intenda declinare il sentimento di appartenenza ad una medesima storia e cultura innalzando muri e negando quanto unisce tutti i popoli della terra aspiranti ad un medesimo destino di pace e di prosperità. Ad evitare questo rischio, che patriottismo e nazionalismo si confondano in un medesimo significato, dovrebbe bastare quanto scritto da Benedetto Croce nel lontano 1943: ” l’amor di patria deve tornare in onore appunto contro il cinico e stolido nazionalismo, perché esso  non è affine al nazionalismo, ma è il suo contrario.” Anche per questo il 25 aprile è una data importante della nostra storia. L’anelito alla libertà ed alla democrazia non segna una distanza tra i popoli, anzi ricorda che questa aspirazione è comune a tutta l’umanità.