IL CENTROSINISTRA VINCE I BALLOTTAGGI

di Pierluigi Castellani

Con la conquista di  Torino e Roma, che si vanno ad aggiungere a Milano, Bologna e Napoli già conquistate al primo turno, il centrosinistra si aggiudica largamente la vittoria in questa ultima tornata elettorale per le amministrative. La segreteria di Enrico Letta ne esce rafforzata, vede il suo partito essere capace di coagulare una larga coalizione, che ha aperto ai civici anche se ha incluso i 5Stelle solo a Bologna e Napoli. Il centrodestra, che pur ha confermato il sindaco uscente di Trieste Dipiazza, ne esce con le ossa rotte alle prese con la continua gara tra la Meloni e Salvini per la leadership ed avendo pagato la scelta tardiva dei candidati, che non si sono dimostrati all’altezza della sfida. Questo non vuol dire che il centrodestra non abbia ancora larghi consensi nel paese se si sta agli ultimi sondaggi resi pubblici. C’è stato anche l’astensionismo che non ha certo giovato al centrodestra. Più del 50% degli elettori non si è recato a votare e questo rimane un problema per tutti i partiti, che hanno bisogno di recuperare credibilità nell’opinione pubblica. Non ha giovato alle forze sovraniste anche la loro ambiguità nei confronti dell’Europa ed il continuo ammiccare ai movimenti no vax e no green pass in un momento in cui l’Italia torna a rivivere ed a sperare proprio grazie alla intensa campagna vaccinale voluta dal governo. Lo stare continuamente  dentro e fuori il governo ha reso meno credibile la proposta politica della destra. Su questo dovrà soprattutto riflettere Matteo Salvini, che vede la sua Lega sempre divisa tra l’ala governista e quella che ama la piazza e lo scontro. Ma anche il centrosinistra e soprattutto il PD dovrà riflettere. Non sono paragonabili queste ultime elezioni amministrative alle elezioni politiche dove saranno in gioco questioni nazionali, che coinvolgono più elettori con un probabile recupero del centrodestra nell’area astensionista. La dirigenza del Pd nazionale e regionale faranno bene a non abbandonarsi al trionfalismo. C’è un partito da ricucire, che ha vissuto strappi e lacerazioni, soprattutto in Umbria, non ancora sanate e c’è soprattutto la necessità di offrire una credibile proposta di governo per il paese e per la regione. Anche in Umbria i ballottaggi hanno visto prevalere il centrosinistra, ma le divisioni a Città di Castello ed a Spoleto ci sono state, ed ancora ci sono, ed hanno rischiato di favorire il centro destra anch’esso diviso. La frantumazione  del centrodestra al primo turno ha certamente favorito nelle due città i candidati della coalizione di centrosinistra, ma ora ci sono da amministrare due realtà in cui va recuperato un comune senso civico, che le pacifichi. Il PD, soprattutto in Umbria, ha bisogno di riscoprirsi comunità solidale al proprio interno, se vuole affrontare la battaglia di tutte la battaglie, che è la riconquista dei due capoluoghi di provincia e della Regione. Non resta che augurare a tutti i nuovi sindaci un sincero buon lavoro a difesa delle proprie comunità. Di questo c’è bisogno soprattutto ora che si vede la luce in fondo al tunnel e gli umbri, come gli italiani, cominciano a vivere una nuova speranza.