Certificati falsi, cinque della Polizia penitenziaria e un medico rinviati a giudizio

Un medico , che aveva chiesto il giudizio abbreviato, è stato condannato a cinque mesi mentre cinque agenti della Polizia penitenziaria e un altro medico sono stati rinviati a giudizio per truffa e falso ideologico e materiale. E’ quanto ha deciso oggi il giudice dell’udienza preliminare su una vicenda che risale a quasi cinque anni fa. I sette indagati erano accusati di aver consumato una truffa ai danni dell’amministrazione penitenziaria in quanto ” i certificati che attestavano la malattia erano falsi”. I medici, a loro volta, avrebbero  attestato le “false certificazioni” senza che gli interessati ” venissero sottoposti a visita medica”.  In poche parole i cinque agenti della Polizia penitenziaria si sarebbero assentati dal lavoro proprio grazie a quella certificazione medica falsa che attestava cefalea, disturbi gastrointestinali e mal di testa. Per la Procura, tesi condivisa dal Gup,  in questo modo gli imputati si sarebbero procurato ” un ingiusto profitto pari alla retribuzione indebitamente percepita per il periodo di tempo  in cui non erano al lavoro, con conseguente danno per l’amministrazione penitenziaria”. Insieme all’inchiesta della Procura della Repubblica, qualora dovessero trovare conferma in sede di giudizio davanti al Tribunale le accuse , scatterà anche l’indagine della Corte dei Conti dell’Umbria per danno erariale.