Mix vaccini, in Umbria pochi rifiuti. Dal 15 luglio stop alla mascherina all’aperto

Il governo sta pensando di prendere una decisione molto attesa: il superamento dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Sulla scia di altri Paesi dell’ Europa , l’idea che sta prendendo forza in queste ore è quella di cancellare dal 15 luglio una delle restrizioni che hanno segnato le nostre giornate in questo anno e mezzo di Covid. Un segnale forte di ritorno alla normalità,  tanto che il Ministro della Salute Roberto Speranza ha detto di ritenere “realistica” la previsione di eliminare le mascherine all’aperto a metà luglio. Certo il presidente Draghi continua a predicare prudenza perché se è vero che stiamo uscendo dalla pandemia è altrettanto vero che non siamo ancora del tutto fuori. Anche perché la variante Delta o indiana non può essere sottovalutata.  L’orientamento però resta quello di superare l’obbligo di indossare la mascherina dal 15 luglio prossimo. Nel frattempo anche in Umbria si registra qualche defezione , pur in proporzione assai contenuta, sulla vaccinazione eterologa. Come abbiamo già scritto la circolare del Ministero della Salute afferma che chi ha avuto la prima dose di AstraZeneca e ha meno di 60 anni deve completare il ciclo con Pfizer o Moderna.  Contro di essa , o meglio contro l’automatismo, alcune Regioni non si sono allineate.  Come il Lazio, ad esempio. ” Non possiamo negare a chi chiede di proseguire il trattamento con un vaccino che alla seconda dose non provoca problemi questa possibilità “, ha dichiarato l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato. Malgrado un buon tasso di disorientamento per il cambio in corsa, gli umbri stanno aderendo all’invito degli esperti del Cts che consigliano il mix di vaccini. Per il presidente della Puglia Michele Emiliano se qualche cittadino chiede di fare AstraZeneca come seconda dose, nonostante abbia meno di 60 anni, in linea teorica ” lo può fare perché quelle del Ministero sono raccomandazioni. Vaccinare è un atto sanitario: è il medico vaccinatore ad avere l’ultima parola”. Insomma, come avviene dall’inizio della pandemia le Regioni continuano ad andare in ordine sparso ma gli umbri sembrano fidarsi delle decisioni che arrivano dagli esperti del Cts e dal Ministero della salute.