Regione Umbria e Università degli Studi firmano memorandum d’intesa per la salute

PERUGIA – “Con la firma di oggi diamo il via a un percorso con l’Università degli Studi di Perugia che non si fermerà alla Convenzione Sanità che nei prossimi mesi andremo a sottoscrivere, ma che riguarderà numerosi settori. In questo periodo storico è necessario più che mai fare squadra: le migliori risorse del nostro territorio debbono mettersi a servizio della comunità. La collaborazione tra le istituzioni, Regione e Università in particolare, è elemento fondamentale e imprescindibile per disegnare l’Umbria del futuro. In tal senso voglio ringraziare il Magnifico Rettore per la disponibilità che ha dimostrato sin dall’inizio dei nostri rapporti istituzionali”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei in occasione della firma del memorandum d’intesa sulla Salute sottoscritto questa mattina insieme all’Università degli Studi di Perugia, alla presenza dell’assessore regionale alla Salute Luca Coletto. Presenti, tra gli altri, il vicepresidente della Giunta Regionale Roberto Morroni e l’assessore regionale Enrico Melasecche.

“Il Memorandum sottoscritto oggi – ha sottolineato il Rettore Maurizio Oliviero – rappresenta non solo un fondamentale punto di svolta per le tante persone che ogni giorno si rivolgono al sistema sanitario umbro, ma anche l’inizio di un importante percorso di trasparenza e semplificazione. L’obiettivo è mettere al centro dei processi decisionali la salute dei cittadini. L’Università degli Studi di Perugia non vuole più essere un luogo chiuso – ha aggiunto -, ma porsi al servizio della comunità, anche grazie alla proficua ed efficace collaborazione con la Regione e in particolare con la Presidente Tesei, che ci consente di guardare al futuro con più fiducia”.

“Intendiamo oggi avviare un processo che punta all’organizzazione complessiva di una rete regionale sanitaria – ha detto ancora il Rettore Oliviero  – nella quale siano evitate duplicazioni e simmetrie di servizi e strutture, individuando il futuro ‘modello salute’ per la nostra Regione non sulla logica del risparmio economico ma, soprattutto, sulla base di una visione volta a garantire organizzazione, qualità delle prestazioni e capacità di esprimere ricerca. La sfida che oggi, insieme alla Presidente Tesei, raccogliamo – ha concluso – è quella di lavorare a costruire un progetto per il futuro della sanità umbra sulla base dell’analisi dei bisogni degli umbri nei prossimi anni: il resto, dal reclutamento delle migliori professionalità alle scelte organizzative, verrà di conseguenza”.

Il memorandum parte dal presupposto che la Salute è un bene primario per ogni persona. È fonte di stabilità sociale e lavorativa e va adeguatamente tutelata e promossa. Nella nostra regione la qualità delle prestazioni sanitarie erogate è di indiscutibile valore, ma la cura delle malattie non deve essere l’unico scopo di un sistema sanitario. È infatti oggi necessario il perseguimento di aspetti altrettanto importanti: la salute delle comunità e la prevenzione primaria nonché la promozione di uno stato di “benessere” fisico e psicologico. Non va inoltre sottovalutato che il sistema della salute rappresenta un potente meccanismo di crescita economica e occupazionale oltre che uno strumento di sviluppo culturale e di incremento costante del capitale sociale.

Per tali ragioni si è deciso di intraprendere una via virtuosa comune iniziando dalla firma odierna che impegna le due Istituzioni umbre ad avviare, e rapidamente definire, un percorso di valorizzazione delle attività connesse direttamente e indirettamente innanzitutto alla salute dei cittadini dell’Umbria, al miglioramento delle performance organizzative e del livello di qualità delle prestazioni sanitarie, alla promozione della cultura e della ricerca scientifica nel settore biomedico, alle ricadute in termini sociali ed economici per tutta la Regione.

Essendo ipotizzabile un cambiamento dell’attuale assetto organizzativo e operativo delle Aziende Sanitarie, onde non vincolare le Amministrazioni con scelte potenzialmente non coerenti con il futuro progetto e, allo stesso tempo, per garantire il buon funzionamento del Sistema Sanitario Regionale in modo continuativo, le Parti concordano sull’opportunità di mantenere la gestione delle Aziende Sanitarie in fase commissariale.