Umbria, pronto il taglio alle corse degli autobus: 415 a rischio. Sindacati pronti alla mobilitazione, il ginepraio dei Sindaci.

Tanto tuonò che alla fine piovve. E’ pronto l’elenco delle corse degli autobus da tagliare, il dossier di Busitalia è stato consegnato nelle ore scorse a Regione e Province.  Entro una settimana i comuni dovranno stabilire quali corse, tra quelle inserite nell’elenco, da tagliare. La Regione lo ha detto chiaramente ai Sindaci: dobbiamo tagliare per risparmiare 3,5 milioni di euro. Così palazzo Donini scarica sui comuni la responsabilità di decidere dove andare a togliere i servizi, concede 10 giorni ai Sindaci per individuare le corse da tagliare e chiede che tutto sia messo nero su bianco.  Alla Regione interessa risparmiare 3,5 milioni di euro e ai Comuni viene assegnato il compito di assumersi la responsabilità. La patata bollente ora è nelle mani dei Sindaci che rischiano di mettersi  in un’impresa difficile con tanti fastidi e noie da dover affrontare con i cittadini. Una grana da dover spiegare ai tanti umbri che ogni giorno prendono il mezzo pubblico per andare a lavorare. La Presidente Tesei è stata chiara nella riunione dei giorni scorsi: c’ è uno squilibrio nei conti del trasporto locale di 15 milioni di euro, la Regione troverà una parte nel bilancio proprio ma 3,5 milioni di euro dovranno essere recuperati dai tagli. Francesco De Rebotti, presidente dell’Anci e Sindaco di Narni, ha ribadito che quello dei trasporti è un servizio universale da salvaguardare; Andrea Romizi è preoccupato per il Minimetrò e per le tante frazioni del comune che rischiano di restare senza servizi; Leonardo Latini, Sindaco di Terni, ricorda che la sua città è alle prese con un grave problema ambientale e teme che tagliando i servizi si incentiva l’uso delle autovetture. Per non parlare dei Sindaci delle zone montana (Eugubino-Gualdese e Valnerina) , già penalizzate ,che rischiano di essere totalmente dimenticate. E’una faccenda veramente intricata, con alcuni Sindaci dei piccoli paesi che confessano di non capirci nulla di quanto sta avvenendo in questo ginepraio. Hanno ragione i primi cittadini delle aree piu’ isolate dell’Umbria ad essere preoccupati perchè il primo parametro individuato è quello del numero dei passeggeri. Infatti nel dossier di Busitalia consegnato alla Tesei e all’assessore regionale Enrico Melasecche si parla chiaramente che un terzo delle corse extra urbane dei bus trasportano meno di cinque passeggeri per linea. Su 1471 tratte monitorate negli ultimi tre mesi, 415 risultano sotto il tetto di cinque utenti. Se questo sarà il parametro per tagliare molti comuni, già ampiamente penalizzati e abbandonati, saranno costretti a chiedere ai genitori di accompagnare i propri figli a scuola e a molti lavoratori di attrezzarsi per proprio conto. In questo caso torna d’attualità la riflessione del Sindaco di Narni: il trasporto è un diritto universale ? Oppure: tagliare in base a quanti biglietti vengono venduti è un principio di giustizia sociale ovvero serve soltanto per fare cassa ? I Sindacati, a loro volta, non ci stanno e annunciano un primo sciopero di quattro ore. Come finirà è presto per dirlo ma sicuramente non sarà una scelta indolore. Per i cittadini soprattutto.