Perugia, Nesta: “Dobbiamo fare punti. Il pubblico? Spero ci aiuti”

Riscatto cercasi urgentemente in casa Perugia. Domani al Curi arriverà il Padova dell’ex tecnico Pierpaolo Bisoli e ottenere i tre punti sarà pressochè obbligatorio per risollevare una classifica asfittica. Alessandro Nesta non potrà contare ancora su giocatori del calibro di Gyomber, che deve ancora scontare una giornata di squalifica, ed Han, che a breve dovrebbe tornare ad allenarsi, ma ritrova Mustacchio e Bianco.

Il tecnico ha parlato prima della rifinitura pre partita, aprendo sul momento della squadra: “Conserviamo quello che abbiamo fatto di buono nella partita passata e guardiamo al prossimo avversario, concentrandoci su una partita importante. Come ho trovato i ragazzi? Nello spogliatoio c’era una delusione positiva: siamo consapevoli che facciamo benino, ma che questo non è bastato”.

Ci si consola con la crescita dei giovani: “Dragomir e Kingsley lavorano e sono buoni giocatori, maturi per carattere. Bisogna metterli nelle condizioni per poter far bene”.

Una situazione spesso vissuta da giocatore quella attuale: “Spesso ho vinto partite che non meritavo e viceversa. C’era la personalità di qualcuno che permetteva di portare a casa il risultato. Dobbiamo crescere proprio in personalità e nel capire i momenti della partita”.

I biancoscudati, dopo un periodo non facile, hanno rialzato almeno in parte la testa imponendo il pari allo Spezia: “Loro sono una buonissima squadra, ma possiamo e dobbiamo batterli. Abbiamo qualcosa in più e possiamo metterlo, con tutto il rispetto naturalmente. Il meteo? Dobbiamo essere pronti a giocare in qualunque situazione”.

Il portiere Gabriel è salito sul banco degli imputati in queste ultime due partite, ma Nesta non si preoccupa: “Sa gestire i momenti. È stato chiamato dal Brasile per suoi meriti ed è un giocatore importantissimo per noi, non credo abbia problemi di sicurezza”.

La classifica va risollevata quanto prima: “Ci attendono due gare importanti e dobbiamo fare punti. Partiamo da questa, poi penseremo a Livorno”.

L’apporto del pubblico sarà quanto mai determinante: “Fino adesso ci ha applaudito, anche nelle sconfitte. Spero ci spinga fino alla fine, lo meritiamo per l’atteggiamento, poi a fine gara per il risultato si accetta tutto”.

Il tecnico mostra un po’ di orgoglio nel rivendicare la bontà della sua metodologia di lavoro: “Credo che così si possa arrivare fino in fondo, poi vedremo se avrò avuto ragione oppure no. Il risultato è l’unica cosa che conta, perchè nonostante si sia fatto qualcosa di carino non abbiamo fatto nulla. Questo è il messaggio che intendo lanciare”.

Domani cadrà il quarantunesimo anniversario della scomparsa di Renato Curi: “So cosa accadde ma non ho un ricordo particolare essendo del 1976. Spero possa essere una spinta per i ragazzi e di poter vincere per onorare la sua memoria”.

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