Ternana, presentato Gigi De Canio: “Impresa difficile ma non disperata”

Dopo quasi due anni di inattività Luigi De Canio si rimette in gioco. Tecnico esperto, che ha vissuto tutte le categorie, serie A compresa, ai massimi livelli, ha scelto di ripartire da Terni. Il tutto nonostante la situazione non sia decisamente delle migliori. Insieme a lui era presente, nonostante il delicato decorso post operatorio, anche il presidente della Ternana Stefano Ranucci, che ha svelato novità importanti per quanto riguarda la convenzione per l’utilizzo del Liberati, la cui firma è prevista per oggi pomeriggio alle 16:30.

Si parte dunque dalle motivazioni che hanno indotto De Canio ad accettare Terni: “Alcuni giorni fa ho letto delle dichiarazioni del patron Bandecchi che si scusava perchè il suo sogno era la Serie A e invece si è ritrovato in questa situazione di difficoltà. Si è esposto e poca gente ammette i propri errori. Quando poi ho ricevuto la telefonata del presidente Ranucci ho sentito delle parole che solo le persone per bene sanno usare. Ho capito di essere in un ambiente in cui c’è la volontà di programmare qualcosa di importante per il futuro. Del resto quella di Terni è una piazza importante e partecipare alla realizzazione di certe imprese mi fa solo che piacere. Questa sfida è difficile ma anche stimolante dal punto di vista professionale. D’altra parte noi allenatori abbiamo l’ego di pensare di risolvere le questioni più complicate. Se dovessimo retrocedere, come ha detto il patron, c’è la volontà di risalire subito ed anche per questo ho deciso di accettare questa sfida”.

Dopo il nuovo intervento di Ranucci, che ha voluto smentire la notizia secondo la quale Varone e Albadoro avrebbero chiesto la rescissione, poi non accordata dalla società, il nuovo allenatore parla delle garanzie da lui ottenute: “Sono persone perbene e questa è la cosa più importante. Ho una buona conoscenza della squadra perchè il calcio non ho mai smesso di seguirlo. Anche per simpatia ho sempre seguito la Ternana. Qualche giocatore lo conosco personalmente, ma prima di prendere ogni decisione bisogna conoscere bene dal di dentro. Le garanzie devono essere la condivisione progettuale e la disponibilità della società di poter intervenire in qualsiasi ambiente e settore ci sia bisogno. Per il resto è bastata una stretta di mano. I loro interessi coincidono con i miei. Chi conosce la mia storia sa che ho anche strappato dei contratti, come a Lecce dove non avevo una squadra da prendere. Non sono uno che tiene alle poltrone quando so che certe cose non si possono realizzare. Mi piace trasmettere passione e sentimento. Il calcio, diceva qualcuno, è la cosa più seria delle cose meno serie”.

Da dove iniziare? “Innanzitutto voglio dire che i grandi risultati si conquistano insieme anche con l’appoggio dei tifosi. Sarà anche importante la forza e la voglia di crederci, con la partecipazione della stampa ad aiutare di vedere le cose belle e sottolineare quelle meno belle in maniera costruttiva più che polemica. Se ci mettiamo tutti del nostro possiamo farcela e compiere questo piccolo miracolo sportivo. Non è un’impresa disperata, è molto difficile ma non è disperata”.

Formalizzato anche lo staff: già detto che non ci sarà Giovanni Pagliari, già con De Canio ad Udine, il vice sarà Filippo Orlando mentre Giovanni Petralia sarà il preparatore atletico. Presente anche Roberto Borrello, mentre tutti gli altri torneranno con Mariani, come noto tornato a dirigere la Primavera.

Impossibile non affrontare l’argomento mercato. Fino al 28 febbraio ci sarò la possibilità di tesserare svincolati: “Se ci metto la faccia è giusto che io venga coinvolto. Un allenatore dovrebbe partecipare alla costruzione della squadra. Il mercato è finito il 31 gennaio, ma qualsiasi cosa di utile e importante si penserà di fare ci sarà la massima disponibilità. In generale posso dire che ho fiducia in questi ragazzi, mi sembrano una buona squadra che prende troppi gol. Bisogna conoscerli nel modo più veloce possibile, anche dal punto di vista della condizione psicologica. Non pensate che sul mercato degli svincolati si possa fare chissà che. Bisogna prendere la gente giusta dal punto di vista della motivazione e della condizione, che non è assolutamente facile da trovare”.

Sabato arriva al Liberati il Bari, una squadra in netta ripresa. Il primo reparto su cui intervenire non può che essere quello difensivo: “Se io conoscessi un modulo con il quale non si subiscono gol il problema sarebbe già risolto. E’ la prima volta che vedo una squadra che segna tanti gol ma ne subisce anche tanti. Sicuramente c’è un problema di equilibrio, visto che si sarà lavorato più su alcuni aspetti e meno su altri. Sarà fondamentale capire la condizione psicologica dei ragazzi. A volte può subentrare lo scoramento se c’è mancanza di risultati”.

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