Orrore Città della Pieve, foto del piccolo Alex insanguinato spedita al padre su social. La versione della donna

C’è anche una foto che ritrae il piccolo Alex insanguinato trasmessa molto presumibilmente dalla mamma al padre del piccolo, in Ungheria , tramite una piattaforma social tra gli elementi d’accusa a carico della 44enne ungherese, Erzsebet Bradacs, fermata a Città della Pieve per l’omicidio del figlio di due anni. L’uomo alla vista dell’immagine ha allertato tutte le Autorità, così hanno riferito gli inquirenti. Sono comunque considerati ” numerosi e significativi” gli elementi d’accusa raccolti nei confronti della donna. Per questo il pubblico ministero di turno, Manuela Comodi, ha disposto il provvedimento per omicidio volontario aggravato nell’ambito dell’indagine condotta dai Carabinieri. Secondo gli inquirenti ” la mole degli indizi raccolti” propende, per una presunta responsabilità della madre del piccolo, la quale sarebbe l’unica ad aver trascorso le ore antecedenti all’evento delittuoso con il bimbo. Stanotte la donna ungherese si è formalmente avvalsa della facoltà di non rispondere. Con il legale la donna, sotto choc, ha comunque negato di avere ucciso il bambino, sul quale sono state trovate diverse ferite da arma da taglio al petto. L’avvocato non è voluto entrare nel merito della versione della sua assistita. Questa avrebbe sostenuto di essere arrivata a Pò Bandino da Chiusi, dove alloggiava da qualche giorno presso un amico, mentre il padre del piccolo si trova all’estero. Avrebbe poi raccontato di essersi allontanata dal figlio lasciandolo sul passeggino per andare a recuperare un giocattolo e al suo ritorno lo avrebbe trovato già ferito. La donna avrebbe inoltre affermato di essersi trovata da sola nel centro umbro. Un passeggino con tracce di sangue è stato sequestrato nel tardo pomeriggio di ieri nei pressi del supermercato dove la donna aveva portato il figlio.