Aeroporto, la Lega Perugia chiede le dimissioni del Cda

PERUGIA – Aeroporto di Perugia, un’estate inconsistente per il numero dei voli, la Lega “Visto i risultati chiediamo le dimissioni del Cda. La nostra proposta nasce da un’analisi approfondita tralasciando tutte le ultime vicende legate alle varie “leggerezze” gestite da chi se ne sarebbe dovuto assumere le responsabilità e di conseguenza avrebbe dovuto dimettersi per palese incapacità gestionale e per la perdita di ingenti quantità di voli e denaro. Ricordiamo per la cronaca che i primi voli regolari dell’età “moderna” da Perugia a Milano, iniziarono negli anni 80’ con una compagnia privata – Alinord- con onesti risultati. Passando tra alti e bassi l’aeroporto è rimasto attivo come base aerea operativa, arrivando poi al 2012 cioè l’anno dell’inaugurazione del nuovo aeroporto che costò circa 60 milioni di euro più la strada attuale di collegamento. Abbiamo subìto passivamente poi tutte le traversie dovute dalla crisi economica senza comunque riuscire a trovare un Hub (se non a Roma e Monaco per 3/6 mesi nel 2015) ove raggiungere poi lì il mondo ma soprattutto far arrivare i turisti (si chiamo incoming per chi gestisce il turismo…). Si fanno pomposi annunci sull’eventuale rotta per la prossima stagione estiva su Malta e nulla nell’immediato circa il cambio orario invernale, 6 lunghi mesi. E’ possibile che non si riesca a trovare, contribuendo eventualmente anche al costo del volo per i primi tempi, (come ad esempio avviene per Ryanair da sempre) una compagnia tipo Lufthansa, Air France, Austrian etc… che ci colleghi anche semplicemente solo 3 volte a settimana (Lunedì, Mercoledì, Venerdì) ad un aeroporto europeo? A parere nostro ci sono difficoltà a monte e denunciamo l’incapacità della SASE nel concreto chiedendo le immediate dimissioni del Cda e di conseguenza il suo commissariamento”. La proposta della Lega Perugia è chiara “Estromettere i soliti giochi di pseudo ottimi contatti dalla gestione operativa e costruire poi una società super partes, da approfondire nel merito e per la sua costituzione con persone integre e capaci

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