Casa, 5 milioni e mezzo all’Ater per l’acquisto di alloggi a canone sociale

Entro settembre l’Ater dovrà procedere all’acquisto di alloggi liberi da destinare alla locazione a canone sociale localizzati esclusivamente nei Comuni classificati ad “alta tensione abitativa” e precisamente: Amelia, Città di Castello, Corciano, Foligno, Gubbio, Narni, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni, Todi e Umbertide. Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti, destinando a questa operazione un finanziamento di oltre 5 milioni e mezzo di euro.

La giunta regionale si è riservata la possibilità di integrare questo importo per acquistare ulteriori alloggi già individuati con il bando di cui trattasi o, in alternativa, ad emanare linee guida per un nuovo bando destinato a quei Comuni, non ricompresi nell’elenco, nei quali, in occasione del bando di Edilizia Residenziale Sociale 2014, dovesse emergere un notevole fabbisogno di alloggi pubblici. I criteri e le modalità con cui l’Ater dovrà procedere all’acquisto degli alloggi sono stati illustrati questa mattina, da parte dello stesso assessore Vinti, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede regionale di Piazza Partigiani, alla quale ha partecipato anche il Presidente di Ater, Alessandro Almadori.

L’assessore ha ricordato che scade il 30 settembre il bando per l’assegnazione degli alloggi in locazione e che i Comuni stileranno poi le graduatorie. Si stima che saranno presentare tra le 7000 e le 10mila domande a fronte di una scarsa disponibilità alloggiativa.

“La Regione – ha spiegato l’assessore – con le risorse rimaste a disposizione, ha dovuto forzatamente fare delle scelte prevedendo esclusivamente la realizzazione di interventi rivolti a particolari categorie sociali quali i bandi per l’acquisto della prima casa per giovani coppie, per famiglie monoparentali, per single e da ultimo quello per il reperimento di una nuova sistemazione alloggiativa a favore di nuclei familiari in possesso di sfratto esecutivo per morosità incolpevole. Tuttavia non può essere trascurata la necessità di impegnare risorse per incrementare l’offerta di alloggi in locazione a canone sociale. Per tutti questi motivi abbiamo ritenuto che non sia più possibile procedere alla realizzazione di alloggi tramite la nuova costruzione o il recupero, visto il notevole tempo occorrente per l’esecuzione dei lavori, ma è necessario intraprendere iniziative che consentano un immediato utilizzo o, comunque, una veloce realizzazione al fine di mettere rapidamente a disposizione gli alloggi per le famiglie che ne hanno diritto. L’unica iniziativa – ha concluso – che consente di raggiungere tale obiettivo è l’acquisto di alloggi già realizzati ed immediatamente fruibili, da reperire nel libero mercato tramite procedure di evidenza pubblica”.

“Il bando, che rispetta gli obiettivi che ci siamo dati in questi anni – ha affermato il presidente dell’Ater, Alessandro Almadori – resterà aperto nei 60 giorni successivi alla sua pubblicazione. Secondo i criteri indicati dalla giunta regionale, potranno essere acquistati solo interi edifici, costituiti da non meno di quattro alloggi agibili e non locati, e che non necessitano di opere di manutenzione straordinaria e ristrutturazione”.

Sarà possibile anche l’acquisto parziale di un edificio purché il numero di alloggi venduti non sia inferiore a 4 e sia almeno pari all’80% del totale degli alloggi che compongono l’edificio stesso e sarà anche possibile l’acquisto di alloggi che necessitano di opere di manutenzione straordinaria purché non riferite alle parti strutturali ma riguardino solo opere di finiture e/o gli impianti, il cui costo sarà detratto dal prezzo di vendita. La superficie utile abitabile di ogni alloggio non può essere superiore a 95 mq e tutti gli alloggi dovranno possedere il certificato di agibilità rilasciato dal Comune ed essere debitamente accatastati alla data del bando, nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6. Non potranno essere proposti in vendita edifici realizzati e/o recuperati con il contributo pubblico in qualunque forma concesso. Il proprietario dovrà indicare il prezzo di vendita a metro quadrato di superficie complessiva che non potrà superare 1.300 euro al mq.

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