Corciano, al Quasar village un museo all’avanguardia di resti fossili

CORCIANO – Rimasti sepolti per circa un milione di anni e tornati alla luce durante i lavori di riqualificazione dell’area ex Quasar a Ellera di Corciano, presto i preziosi reperti fossili dell’età pleistocenica, appartenuti a mammuthus, ippopotami, cervidi, bisonti ed equidi, diverranno visibili al grande pubblico. A partire dai prossimi mesi saranno, infatti, ospitati ed esposti proprio all’interno del Quasar village, il nuovo centro commerciale che PAC 2000A Conad sta realizzando sulle ceneri dell’ex locale da ballo.

La cooperativa umbra ha già predisposto un progetto per un moderno museo, anche parco didattico, e nei prossimi giorni inoltrerà ufficiale richiesta di deposito dei reperti al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. I resti sono stati recuperati tra il 2011 e il 2013 dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria, con la collaborazione del dipartimento di Fisica e geologia dell’Università di Perugia e il supporto della stessa PAC 2000A Conad.

“Si tratta – ha affermato Maria Cristina De Angelis, funzionario archeologo della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria – del più ricco e importante ritrovamento di fauna a mammiferi fossili mai fatto nei dintorni di Perugia. Di questo ritrovamento di grande valore scientifico dobbiamo ringraziare in particolare la nostra collaboratrice Tiziana Caponi e il paleontologo Marco Cherin”.

La sala espositiva, di 96 metri quadrati, sarà fornita di grandi schermi su cui scorreranno video in alta definizione sulla storia della scoperta, il recupero e il restauro dei reperti. Altri schermi mostreranno una ricostruzione virtuale del paleoambiente di Ellera nel Pleistocene. “Questa zona – ha spiegato De Angelis – era molto diversa da come si presenta adesso. Tali supporti ci permetteranno di fantasticare sulla storia di questi luoghi. Bisogna immaginare una piana alluvionale, con laghetti effimeri, un corso d’acqua principale e i suoi affluenti, boscaglia rada e grossi branchi di erbivori al pascolo”.

Vetrine disposte lungo le pareti laterali della sala conterranno poi alcuni resti selezionati delle specie animali più rappresentative rinvenute a Ellera. “Anche in questo caso – ha aggiunto De Angelis – schermi multimediali ricostruiranno tridimensionalmente e ad alto livello di dettaglio i mammiferi in questione, sovrapponendo allo scheletro rinvenuto forme e volumi muscolari, peluria e particolari anatomici”. Lo scheletro parziale di mammuthus recuperato nel 2011 sarà invece installato in una vetrina a pavimento, coperta da un cristallo calpestabile. La disposizione delle ossa rifletterà quella originaria nel sito di scavo, restituendo così allo scheletro la posizione assunta per centinaia di migliaia di anni negli strati argilloso-sabbiosi ormai sepolti sotto il fabbricato Conad. Un pavimento interattivo simulerà, infine, l’ambiente acquatico dell’Ellera preistorica, modificandosi reattivamente al passaggio del visitatore. “Sarà una struttura – ha infine commentato De Angelis – estremamente moderna, innovativa e perciò attrattiva. Non vuole essere un classico museo statico, con semplici vetrine e didascalie. Sarà aperto ovviamente alle scuole ma dovrà essere fruibile a un pubblico il più ampio possibile, dagli appassionati ai semplici curiosi, con la possibilità anche di convegni tecnici. Collegato anche ai vicini musei paleontologico di Pietrafitta e archeologico di Corciano potrebbe essere inoltre un ottimo volano di promozione turistica”.

“Questo futuristico parco – ha spiegato Tiziana Zetti, responsabile del Quasar Village – verrà realizzato nel parcheggio interrato, in prossimità degli accessi principali alla struttura così da essere un passaggio quasi obbligato e perciò molto visibile”.

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