Ex Novelli, il M5S va all’attacco sulle modalità in cui si è tenuto il voto: “E’ mancata la segretezza”

SPOLETO – Dopo il risultato del voto dei lavoratori sull’accordo Novelli, il M5S va all’attacco e “denuncia pubblicamente i fatti avvenuti nei giorni scorsi intorno alle votazioni dai lavoratori del gruppo Ex-Novelli, ora Alimentitaliani. Siamo rammaricati del fatto che nessuno abbia detto pubblicamente quello che stava avvenendo. Siamo rammaricati del fatto che nessuno tra istituzioni locali, nazionali e sindacati abbiano chiesto il rispetto delle regole democratiche”. La nota è firmata da Stefano Lucidi – Andrea Liberati – Thomas De Luca – Federico Pasculli – Gianfranco Chieruzzi – Romano Banella (M5S Umbria), Elena Fattori – Gaia Pernarella (M5S Lazio) e  Bruno Marton – Giovanna Mangili (M5S Lombardia).

“Due i fatti principali, che teniamo ad evidenziare. Adesso, a votazioni concluse. Le votazioni referendarie sul Si o oppure No all’accordo siglato dai sindacati al MISE, si sono svolte a partire da sabato 22 aprile in mattinata. Le votazioni si sono chiuse ieri, mercoledì 26 aprile. Le votazioni si sono svolte nei vari siti aziendali, in orari diversi. Amelia e Casalta nella prima mattina di sabato, poi a seguire Terni e Spoleto. Infine, Cisterna di Latina ieri. Quello che è successo nel frattempo e che, con votazioni in corso, sono stati effettuati anche gli spogli delle urne. Sabato, a metà mattina si conoscevano già i risultati delle votazioni di Amelia e Casalta. Mentre ieri si è votato a Cisterna di Latina, con i lavoratori che sono andati alle urne già sapendo il risultato delle votazioni in Umbria. Sapendo cioè che sarebbero stati fondamentali i loro voti per il Si oppure il No all’accordo. Dal nostro punto di vista è un episodio estremamente grave perché lede non soltanto i diritti democratici di espressione di voto libera e indipendente, ma anche perché in contrasto con la prassi referendaria ed elettiva. Nelle stesse ore, si votata l’accordo Alitalia, e ovviamente lo spoglio delle schede è avvenuto ad urne chiuse. Eppure anche in questo caso si trattava di un referendum svolto in multisito, e le immagini che circolano in rete fanno vedere i sigilli apposti alle urne, in attesa dello scrutinio finale.

L’istituto del referendum non è contemplato obbligatoriamente dallo statuto dei lavoratori, ma una volta scelto come mezzo di espressione, è logico che vengano garantite le prerogative costituzionali. In tali casi, di norma, ai lavoratori devono essere garantite tutte quelle condizioni per esprimere il voto in segretezza, indipendenza e adeguatezza. Le notizie e le immagine delle votazioni Terni invece raccontano altro. Il seggio elettorale sul cofano di una macchina.

http://www.umbriaon.it/ex-novelli-accordo-ok-con-lincognit…/

Per questi motivi stiamo valutando una segnalazione agli organi competenti, per chiedere una verifica sulle procedure seguite”.

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