Gualdo Tadino alla Rocca Flea diventa “Città d’arte”

GUALDO TADINO – La città della ceramica sta per diventare “Città d’arte”. E’ previsto per sabato 3 ottobre alle 11.30 al Museo civico Rocca Flea l’evento “Gualdo Tadino città d’arte”, con due progetti artistici, il primo “Ineffabili ingerenze” con le istallazioni di Mariantonietta Sulcanese, mentre il secondo “Mistero del silenzio” con quattro pittori di origine americana: Elizabeth Seewald Hill, Alexander Bocchialini Shundi, Lani Irwin e Alan Feltus. L’iniziativa vedrà la partecipazione del Prof. Giovanni Paciullo, dell’Università per Stranieri di Perugia, del sindaco Massimiliano Presciutti, del Vice Presidente dell’Avis di Gualdo Tadino Lorenzo Evangelisti e sarà presentata da Daniela Menichini e Catia Monacelli.

Mariantonietta Sulcanese è nata a Pescara, dopo gli studi scientifici ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a L’Aquila. Alla sua formazione artistica ha contribuito una lunga esperienza nel settore televisivo, in cui ha potuto approfondire lo studio delle potenzialità dell’immagine. L’artista racconta il mondo attraverso il linguaggio profondo della materia che plasma i dialoghi interiori: materiali molto diversi l’uno dall’altro si fondono insieme come tessere di un complesso mosaico.

Il progetto invece “Mistero del silenzio” vede protagonisti quattro maestri americani: nella vita Alexander Bocchialini Shundi ed Elizabeth Seewald, così come Alan Feltus e Lani Irwin sono marito e moglie, inoltre tra di loro si conoscono da tanti anni e sono cari amici. “Seppur con tale dovuta premessa”, spiega Catia Monacelli, curatore dell’evento, “in realtà stiamo parlando di quattro personalità artistiche molto diverse tra loro, che hanno saputo percorrere all’interno della loro dinamica di coppia, percorsi stilistici diversi. Elizabeth dipinge un universo sospeso tra realtà e fantasia, in cui il corpo umano è spesso associato a quello di manichini che fungono da alter ego della personalità, mentre Alexander Shundi ricerca nella filosofia orientale che trasporta nella sua figurazione simbolica, un centro assoluto dell’universo. La pittura di Lani è invece estremamente impostata alla ricerca dell’equilibrio, spesso giocato sulla parabola del performer circense, in cui animali colorati si fondono agli spettacoli messi in scena dall’uomo; mentre Alan racconta un universo intimo, che sembra strappato a scene familiari degli anni ’50 e ’60, in cui prevale un sentimento di nostalgia misto a leggera dolcezza”. E’ possibile visitare le mostre dal giovedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

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