Marsciano, riapre l’Hotel Arco: ospiterà una residenza protetta

MARSCIANO – C’è l’accordo tra le cooperative “Nuova dimensione” e “Polis” per la riapertura dell’Hotel Arco, dove verranno attivati servizi di Residenza protetta, di residenza servita e di casa di quartiere come un centro diurno e notturno. Si realizza quindi un grade obiettivo, quello di realizzare a Marsciano un complesso residenziale per la terza età che, per la sua funzionalità e completezza, non avrò pari in Umbria. La notizia è della Fondazione Comunità Marscianese, che esprime grande soddisfazione.

 

Le tappe che hanno portato a questo importante risultato

Nel 2006 il Comune di Marsciano, grazie all’intuito e alla determinazione dell’allora Sindaco Gianfranco Chiacchieroni, al fine di ampliare l’offerta dei servizi per anziani del territorio, acquistò l’area nota come Clinica Bocchini per realizzarvi una nuova struttura dedicata allo scopo.

Successivamente fu costituita la “Fondazione Comunità Marscianese”, con lo scopo di organizzare e coordinare tutte le iniziative utili al reperimento delle risorse necessarie. Furono subito presi contatti con la Regione Umbria per ottenere 30 posti letto in convenzione. La Regione stabilì di inserirli in una successiva convenzione da fare nel 2010 non appena la struttura fosse stata realizzata. Il progetto prevedeva una superficie utile complessiva (SUC) di 3.500 mq che avrebbe consentito di ospitare i 30 posti letto in convenzione ed altri 10 non in convenzione più un centro diurno h12 per malati di Alzheimer. Il tutto con il supporto tecnico dell’ATER, l’Agenzia territoriale per l’edilizia residenziale, e di aziende del territorio.

Tuttavia, con il passare del tempo, il progetto originale ha perso forza, sia per le diverse politiche socio assistenziali e sanitarie della Regione Umbria, sempre più improntate a favorire la permanenza degli anziani nel contesto familiare, sia per il perdurare della crisi economica.

Quindi nell’ottobre 2013 il Consiglio Comunale ha approvato un ordine del giorno che spostava l’attenzione sull’Hotel Arco, una struttura da tempo chiusa e adiacente all’area della ex clinica Bocchini e con essa facilmente collegabile, messa all’asta dal Tribunale di Perugia.

L’ex-Hotel Arco dispone di 40 camere su 3 piani, di un’ampia sala ristorante e di una cucina attrezzata, oltre ad altri locali adattabili a qualunque esigenza, per un totale di circa 3.100 mq. Una struttura difficilmente riattivabile per attività alberghiere e riadattabile, invece, come residenza per anziani con costi molti contenuti.

I vantaggi di una soluzione di questo tipo sono tanti, e tutti di forte impatto sociale:

  • si riporta alla vita una struttura a forte rischio di degrado;
  • si creano nuovi posti di lavoro;
  • si dà un forte contributo al rilancio delle attività che si affacciamo su piazza Marx;
  • si attivano in breve tempo i servizi residenza servita, Residenza Protetta, centro h12 (diurno/notturno). Tutti servizi di cui Marsciano ha grande bisogno;
  • si creano le condizioni per consentire alla Fondazione “Fontenuovo”, che gestisce la Residenza Protetta “Maria Immacolata” di Marsciano, lo spostamento e l’ampliamento della propria struttura;
  • si pongono le basi per pensare all’area Bocchini come location per nuovi e diversi servizi;
  • si limita in maniera significativa l’utilizzo dei 7.000 mc previsti nell’area dall’attuale Piano regolatore, con forte risparmio anche economico.

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Comunità Marscianese del 12/12/2016, considerato che l’asta per l’Hotel Arco del 15 dicembre 2016 sarebbe stata l’ultima bandita secondo le direttive “Strasburgo 2”, ha deciso di parteciparvi anche per evitare che, se fosse andata nuovamente deserta, l’Hotel rimanesse chiuso ancora per anni.

Ha pertanto offerto € 402.000, ovvero il 25 % in meno della base d’asta, versando la somma di € 120.600, di cui € 40.200 come cauzione e € 80.400 per spese di trasferimento. Somma di cui la Fondazione disponeva grazie al contributo del 5 per mille, dei soci, e di donazioni.

In seguito a ciò la Fondazione, unico offerente, si è aggiudicato l’immobile con l’obbligo di versare la restante parte di € 361.800 entro il 13 febbraio, somma di cui, al momento dell’aggiudicazione, la Fondazione non disponeva, rischiando pertanto di perdere la cauzione se non si fosse fatto il versamento entro la data stabilita.

A questo punto la Fondazione, credendo nella bontà del progetto e dei servizi che si era impegnata a fornire, ha lavorato con determinazione alla ricerca della somma necessaria nei tempi previsti, riuscendo a raggiungere l’obiettivo. Tutto questo a costi ZERO per il Comune di Marsciano.

Con questa operazione la Fondazione ha anche realizzato una plusvalenza economica importante che gli permetterà di investire nell’area ex-Bocchini e attivare nuovi e diversi servizi.

“I ringraziamenti, doverosi e non di circostanza – dicono dalla Fondazione – vanno al Sindaco Alfio Todini e all’Amministrazione che ci ha supportato in questa complessa operazione e ai numerosi soggetti privati pronti ad intervenire in sinergia con la Fondazione per coprire, se necessario, la somma mancante nel caso le trattative con le cooperative sociali del settore non fossero andate a buon fine. Grazie anche al dottor Giovanni Lemma, segretario della Fondazione, per il lavoro profuso a stretto contatto con la Presidenza. Grazie soprattutto a chi nel corso di questi anni ha donato le somme che hanno permesso di partecipare all’asta e far chiudere positivamente la vicenda”.

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