Nessun rappresentante di Cgil, Cisl e Uil all’Osservatorio sulla criminalità, scontro Leonelli – sindacati

PERUGIA – E’ polemica intorno all’Osservatorio regionale sulla criminalità, con il sindacati sul piede di guerra contro il presidente Giacomo Leonelli, colpevole a loro dire di non averli inclusi. Lo scontro è iniziato con la nota unitaria della triplice: “È semplicemente inaccettabile che all’interno dell’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l’illegalità non siedano Cgil, Cisl e Uil, le tre organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici dell’Umbria. Sono anni che denunciamo la gravissima situazione di crescente illegalità e aggressione mafiosa nella nostra regione, fenomeni che si ripercuotono in maniera pesantissima sulle persone che rappresentiamo”, dicono.

“Pertanto restiamo sconcertati – proseguono – nel vedere che al tavolo insediatosi ieri, 20 aprile, accanto alle associazioni e ai rappresentanti delle imprese, sieda la Cisal, un sindacato scarsamente rappresentativo, già chiamato in causa da Cgil, Cisl e Uil davanti alla direzione provinciale del lavoro, per vari casi di dumping contrattuale. Il fatto è tanto più grave visto che Cgil, Cisl e Uil avevano individuato e comunicato il nominativo di un rappresentate unitario, completamente ignorato da parte del consiglio regionale. Crediamo che il presidente della Commissione d’inchiesta Giacomo Leonelli, peraltro segretario del Pd regionale, e più in generale la Regione Umbria abbiamo compiuto un gravissimo atto di totale mancanza di rispetto e considerazione nei confronti di Cgil, Cisl e Uil e delle centinaia di migliaia di cittadini umbri che esse rappresentano”.

“In merito a quanto comunicato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che denunciano l’esclusione dei rappresentanti delle tre sigle dall’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l’illegalità, in cui invece siederà un rappresentante della Cisal, mi corre l’obbligo di precisare che non si tratta di una scelta politica o di ‘mancanza di rispetto’: semplicemente non abbiamo ricevuta alcuna designazione e nessun nome da parte di Cgil, Cisl e Uil”. Lo dichiara, in risposta alla nota pubblicata da Rassegna.it (http://www.rassegna.it/articoli/umbria-sindacati-esclusi-da-osservatorio…(link is external)), il presidente della Commissione d’inchiesta ‘Analisi e studi sulla criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossico-dipendenze, sicurezza e qualità della vita’, Giacomo Leonelli. Il consigliere regionale, facendo riferimento alla seduta nella quale è stato istituito l’Osservatorio (http://www.consiglio.regione.umbria.it/informazione/notizie-acs/sicurezz…) spiega che, “a quanto risulta agli uffici dell’Assemblea, nessuna comunicazione o indicazioni ufficiale è giunta dalle tre sigle sindacali in merito ai nomi dei propri rappresentanti in senso all’Osservatorio stesso. La Cisal ha invece designato un proprio affiliato, che è quindi entrato a far parte dell’organismo. Questo è l’esito delle verifiche svolte dagli uffici, sarà comunque mia cura appurare ulteriormente se vi siano stati errori materiali nelle procedure”.

“La toppa è anche peggio del buco – attaccano i sindacati – Non solo è falso che Cgil Cisl e Uil non abbiano comunicato sia verbalmente che formalmente la propria volontà di contribuire all’Osservatorio sulla criminalità organizzata  (c’è una lettera inviata il 7 marzo 2017 con cui indicavamo una nostra rappresentante). Ma il vero problema è un altro: il presidente della commissione Giacomo Leonelli, riducendo tutto ad una email non ricevuta, dimostra ulteriormente il suo disprezzo verso chi rappresenta il mondo del lavoro, verso chi in questi giorni sta cercando di gestire vertenze fondamentali come alla Novelli o alla Colussi, verso chi quotidianamente offre assistenza e servizi a migliaia di cittadine e cittadini umbri. Chiunque conosca minimamente la storia della nostra regione sa bene quanto le organizzazioni sindacali abbiano contribuito alla crescita e allo sviluppo dell’Umbria, mettendo la difesa della legalità sempre al primo posto. Persino un politico alle prime armi si sarebbe chiesto come mai a rappresentare il mondo del lavoro umbro in un organismo importante come l’Osservatorio sieda la Cisal. Ma così non è stato. Appare evidente, quindi, l’inadeguatezza di Leonelli a ricoprire il ruolo che gli è stato affidato”.
Nuova replica da Leonelli: “Non voglio entrare in polemiche di cui non capisco neppure il senso. Ho già spiegato che le verifiche sulle procedure materiali seguite per la individuazione e la designazione dei componenti dell’Osservatorio sulla criminalità, a quanto risulta agli uffici dell’Assemblea legislativa, non hanno portato a rilevare alcuna anomalia. Una eventualità che comunque mi sono già impegnato ad approfondire ulteriormente. Non comprendo neppure, leggendo tra le righe, quale interesse avrei avuto, quale presidente della Commissione di inchiesta, ad escludere i rappresentanti dei sindacali confederali, trattandosi di organizzazioni di cui nessuno mette in dubbio l’utilità e la rappresentatività. In ogni caso, a seguito del nuovo attacco che mi viene mosso e all’accusa di ‘inadeguatezza’ – conclude Leonelli – non posso che ricondurre questa campagna al mio ruolo di segretario del Partito Democratico. Ne prendo comunque atto, chiudendo da parte mia la polemica, senza permettermi in alcun modo di valutare l’esercizio del loro ruolo nell’attività di rappresentanza degli interessi dei lavoratori”.

 

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