Perugia, “Don Bosco e il lavoro” per la festa della Famiglia Salesiana

PERUGIA – Questo il tema della Festa di Don Bosco che la Famiglia Salesiana di Perugia si appresta a vivere domenica 3 Febbraio 2019. Insieme ai giochi e tornei nei campi dell’Oratorio ed alla celebrazione dell’Eucaristia alle 12.15 in palestra, il centro della mattinata vedrà un convegno presso il Centro di Formazione Professionale in via Don Bosco 7: “Don Bosco, il lavoro giovanile e la formazione professionale”.

Interverranno il direttore dell’Opera don Giorgio Colajacomo, che ripercorrerà il cammino del Santo patrono degli apprendisti circa il lavoro dei ragazzi e i centri di formazione professionale, sino ai contratti da lui firmati col giovane e col datore di lavoro sin dal 1851/52.

L’ imprenditore Ernesto Cesaretti mostrerà le necessità delle aziende di figure professionali e la conseguente necessità di una adeguata formazione al lavoro. Elvisio Regni, direttore centrale dei tre Centri salesiani di Perugia, Foligno e Marsciano ne illustrerà l’organizzazione, con la varietà degli indirizzi offerti già a partire dalla licenza media e la qualità educativa della formazione. Concluderà l’assessore Antonio Bartolini, sulle novità e le prospettive della Regione Umbria al riguardo.

Degna conclusione sarà l’inaugurazione del nuovo e attrezzato laboratorio informatico intitolato all’exallievo Giulio Maribelli.

Noi Salesiani, dicevano i programmi di oltre un secolo fa, se vogliamo lavorare proficuamente a vantaggio dei figli del popolo, dobbiamo muoverci e camminare col secolo, precedendolo anzi sulla strada dei veraci progressi. Le scuole professionali debbono essere palestre di coscienza e di carattere e scuole fornite di quanto le moderne invenzioni hanno di meglio negli utensili e nei meccanismi, perché ai giovani alunni nulla manchi di quella cultura, di cui vantasi giustamente la moderna industria.”

L’opera di Don Bosco è ben radicata nella realtà sociale dei tempi: questa la premessa che avvìa il triennio di preparazione al centenario dell’Opera 1922-2022, per il quale sono graditi suggerimenti e idee, perché siano “cento anni di futuro”.

 

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