Perugia, il Governo non include il Nodo nel programma Anas

PERUGIA – “Nodo Perugia, esprimo profondo dissenso, sottosegretario Del Basso De Caro, rispetto alla decisione del governo di non inserire l’opera nella programmazione di Anas perché nella scheda del Cipe è riportato come l’iter per la realizzazione sia stato avviato nel 2001 quando il costo era di circa 330 milioni di euro. Siamo nel 2016 e oggi, nella stessa scheda, si legge che è triplicato. E’ evidente, quindi, come continuare a procrastinare l’avvio dei lavori del Nodo Perugia, ne renda sempre più improbabile la concreta messa in opera”. Così Adriana Galgano, deputata del gruppo Civici e Innovatori, ha replicato al sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro discutendo, in commissione, la sua interrogazione per chiedere al governo quali siano le intenzioni rispetto al Nodo Perugia e, soprattutto, all’avvio dei lavori del primo stralcio riguardanti l’area di Collestrada.

Nel suo intervento sul Nodo PerugiaDel Basso De Caro ha annunciato che “la realizzazione dei tratti Madonna del Piano-Corciano e Madonna del Piano-Collestrada non sono inseriti nell’attuale programmazione Anas” spiegando tuttavia che “nel Piano di potenziamento e riqualificazione dell’itinerario E45-E55, tra gli interventi di efficientamento è stata inserita la previsione di circa 73 milioni di euro per il miglioramento della funzionalità del nodo di Collestrada”. “Tale intervento persegue, sia pure in maniera parziale – ha concluso il sottosegretario – le finalità dell’intervento complessivo del Nodo Perugia e a favorire un progressivo decongestionamento della struttura viaria esistente nella zona di Collestrada”.

“A Perugia – ha, quindi, ricordato Galgano – abbiamo, tra l’altro, una grande urgenza visto che su quella zona si insedierà un nuovo store di Ikea ed è presente un centro commerciale già oggi molto frequentato. Dunque, è facile prevedere che ci sarà un consistente aumento del traffico che rischia di paralizzare la viabilitàcompromettendo la raggiungibilità di Perugia. Per questo – ha continuato Galgano – chiedo al Governo di riconsiderare la decisione sul Nodo Perugia soprattutto alla luce della disastrosa situazione in cui versano le infrastrutture umbre. Siamo penultimi per decrescita del Pil, peggio di noi ha fatto solo il Molise, e ad aggravare la situazione ci sono tantissime vertenze lavorative aperte. Ovviamente tra le cause di quello che oggi possiamo chiamare sottosviluppo dell’Umbria, l’isolamento gioca un ruolo determinante”.

“Per far uscire la nostra regione da questo stallo – ha chiuso la deputata – c’è, quindi, bisogno di un’azione comune: istituzioni locali e parlamentari devono lavorare sinergicamente per fare in modo che l’Umbria ottenga l’attenzione che finora è mancata sul fronte degli investimenti infrastrutturali. Per cui, sarebbero opportuno che la Regione ci convocasse per confrontarci sulle strategie da mettere in campo per raggiungere questo obiettivo di importanza strategica per il rilancio dei nostri territori”.

Del Nodo Perugia si è parlato nei giorni scorsi in consiglio regionale a seguito della mozione presentata dal consigliere del Pd, Giacomo Leonelli nella quale si chiedeva alla Regione di intervenire presso il governo proprio per sollecitare l’avvio dei lavori del primo tratto.

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