Terremoto, suore di clausura di Spello escono dal convento per pregare con il Papa

SPELLO – Le suore di clausura del monastero di Santa Maria di Vallegloria, a Spello, nella diocesi di Foligno, hanno lasciato il convento per raggiungere Papa Francesco a Roma e pregare insieme per i terremotati di Lazio, Marche e Umbria. Le clarisse – ventiquattro in totale, tutte italiane tranne tre filippine, più una novizia e due postulanti (nella foto dell’Osservatore Romano) – sono state accompagnate dal vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi, che è anche presidente della commissione per il clero e la vita consacrata nella Conferenza episcopale italiana. Insieme hanno raggiunto la Casa Santa Marta, partecipato alla messa celebrata dal Pontefice e pregato. L’evento è accaduto la mattina del 25 agosto, anche in occasione dell’anno santo della misericordia ed è stata resa nota dall’Osservatore Romano, il giornale della Santa Sede. La comunità delle clarisse di Vallegloria è stata duramente colpita dal sisma 1997 ed è stata poi costretta a prima ad alloggiare nelle tende e poi a vivere per quattordici anni in un container sistemato nell’orto del monastero, senza rompere l’impegno della clausura. Nel 2011 sono potute rientrare nelle loro celle e oggi rappresentano in qualche modo un simbolo. “Sono religiose che vivono nella semplicità, nell’umiltà e nella libertà”, ha detto il vescovo Sigismondi a Papa Francesco che si è intrattenuto a colloquio con loro, salutandole personalmente e consegnando loro, in rappresentanza di tutte le claustrali del mondo, la costituzione apostolica “Vultum Dei Quaerere”, sulla vita contemplativa femminile. Le loro preghiere oggi sono soprattutto per i terremotati.

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