Perugia, finalmente Leali: “Qui per restarci”

L’attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena. Dopo mille peripezie Nicola Leali può finalmente vestirsi di biancorosso. Sarà lui a difendere la porta del Perugia per questa seconda parte di stagione, possibilmente anche oltre. Il nuovo estremo difensore è stato presentato questo pomeriggio nella sala stampa del Museo del Grifo e ha dimostrato tutta la sua voglia di fare dopo un’annata trascorsa in Belgio più a guardare che a giocare.

Una trattativa piuttosto laboriosa: “È stato un discorso piuttosto lungo ma sono contento che tutto si sia risolto per il meglio. Vengo con la prospettiva di rimanere qua anche in futuro”.

Leali troverà un Perugia in salute: “Ho visto bene la squadra contro Entella e Pescara e per me quello di oggi sarà il secondo allemamento. Obbiettivo? La cosa migliore è tenere la tensione alta pensando partita per partita. Ad aprile vedremo dove possiamo arrivare”.

Per il debutto non ci sono più dubbi: “Sto bene fisicamente e anche mentalmente, perchè sono contento di stare qua. Ora inizierò il lavoro con il gruppo per prendere confidenza con i compagni. Io volevo venire perchè la piazza è blasonata, non ho mai avuto dubbi in merito”.

Pregi e difetti? “Per quanto riguarda i secondo preferisco tenerli per me, sarà il preparatore a dirmi dove devo migliorare. I pregi potrebbero essere il saper comunicare con la difesa. Domanda comunque delicata questa”.

Una trattativa come detto non facile: “Con il Perugia ho trovato subito l’accordo ma lo Zulte non voleva lasciarmi andare perchè voleva avere tre portieri forti. Poi per fortuna ha ceduto”.

Una carriera ricca di esperienze importanti: “Positiva è stata quella con l’Olympiakos, dove abbiamo vinto il campionato. Con lo Zulte sono sorte subito delle difficoltà che mi hanno in pratica permesso di venire qua”.

Leali non sarà solo in questa nuova avventura: “Conosco bene Volta, con cui ho giocato a Cesena, Zanon, che ho avuto per un breve periodo in ritiro a Frosinone, e Nocchi, conosciuto in estate”.

La crescita professionale è dovuta in particolare ad una persona: “Cito Roberto Clerici, che è venuto a mancare poco tempo fa e che mi ha permesso di arrivare a Brescia e potenziare la mia crescita a livello giovanile”.

Come ragazzo il neo portiere biancorosso si definisce così: “Mi ritengo tranquillo. In alcune cose mi dicono che sono un po’ matto, ma non sono uno che fa delle pazzie in campo e fuori. Come hobby mi piace il tennis, guardare le macchine, giocare alla play e stare con Francesca, la mia ragazza. Poi è chiaro che dipende dai momenti”.

Pesa il paragone con Buffon? “Il paragone tra chi ha fatto la storia e uno che inizia non regge. Non sono io l’erede, voglio essere Leali e basta. Gigi è un’altra cosa. Mi interessa solo crescere e migliorare”.

Ora il desiderio è un po’ di stabilità: “Girare in prestito per un portiere non è facile, perchè non si sa mai cosa trovi. Bisogna anche star bene di testa. Senza le giuste condizioni non è facile costruire rapporti con compagni e preparatori. La Juve? Si accetta perchè è la migliore squadra in Italia e per sperare di tornarci”.

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